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un tracciato di 300 km attraverso il cuore dell’Italia

L'esperienza di Foscili, viaggio spirituale sul Cammino di S. Benedetto

Foscili, viaggio spirituale  sul Cammino di S. Benedetto

08 Agosto 2025, 08:32

Un viaggio spirituale prima ancora che turistico per vedere i magnifici paesaggi che la nostra penisola sa offrire.
Così il salsese Giuseppe Foscili ha percorso il «Cammino di San Benedetto», un tracciato di 300 chilometri, attraverso il cuore dell’Italia, che muovendo dall’Umbria, percorre tutto il Lazio e giunge vicino al confine con la Campania: 16 tappe sulle tracce di San Benedetto da Norcia e dei tre più importanti luoghi benedettini da Norcia, appunto, luogo natale, a Subiaco, dove visse più di trent’anni, fino a Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse la famosa regola «Ora et labora».
«Quello che più mi ha colpito dell’esperienza è l’aspetto umano dei cammini dei quali bisogna vivere il profondo significato spirituale – afferma Foscili –. Lungo il “Cammino di San Benedetto”, poi, si passa attraverso l’Umbria e dunque anche i luoghi di San Francesco e di Santa Rita, alimentando ulteriormente il sentimento religioso. Nei 13 giorni di cammino, con oltre 7mila metri di dislivello positivo, si possono fare esperienze incredibili: lungo il percorso si incontrano privati che, molto gentilmente, mettono a disposizione una camera e del cibo per i pellegrini. Tutto ciò è fonte di arricchimento personale – prosegue il salsese – Tra i ricordi indelebili anche il soggiorno a Montecassino nel corso del quale ho condiviso con i monaci benedettini un’intera giornata. Dal punto di vista umano, poi, porterò con me la condivisione di un lungo tratto con Giuseppe Trifoglio, con il quale ho stretto una fraterna amicizia, pellegrino partito a piedi da Bologna e che ha affrontato diversi cammini, per un totale di 800 chilometri a piedi in 40 giorni, prima di affrontare quello di San Benedetto. Infine, ringrazio Mauro Frambati, grande esperto di cammini, che mi ha aiutato a pianificare il viaggio e a entrare nella filosofia dei pellegrini fornendomi punti di riferimento fondamentali. L’impegno fisico è stato compensato da un’enorme soddisfazione a livello umano, storico ed ambientale una volta entrato in sintonia con i posti che si attraversano, nei quali ogni pietra ha un significato».
M.L.

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