Opere di Dalì sequestrate, la società Navigare attacca: "Per noi danno di immagine, 18 vengono dalla stessa collezione privata"
02 Ottobre 2025, 13:05
«Se verrà riconosciuta responsabilità in capo a qualcuno» per quanto riguarda le opere ritenute false dai Carabinieri esposte nella mostra su Salvador Dalì a Parma, la società «Navigare, che ha subìto un danno di immagine, agirà nelle sedi opportune sia civili che penali perché ha agito in regola e con normali rapporti di prestito» per le 18 opere, che appartengono tutte a una sola collezione privata italiana. Lo ha detto la legale di Navigare Srl, Fabiola Lacagnina, prima della presentazione della mostra "Picasso - Il linguaggio delle idee", organizzata da Navigare Srl al Museo Storico della Fanteria di Roma. E in questi giorni a Palazzo Pigorini a Parma.
L’avvocatessa ha anche specificato che la collezione privata in oggetto non ha prestato opere per questa nuova mostra, che sarà visitabile dal 4 ottobre al 25 gennaio 2026. «Navigare in questo caso ha il ruolo di organizzatore - ha ribadito -. Non è oggetto di alcuna indagine, di nessuna tipologia di provvedimento. Ha collaborato naturalmente con le autorità, continua a farlo per tutto ciò che può fornire, documentazione a supporto dei prestiti, delucidazioni», fornendo pure i certificati di autenticità che erano stati forniti dalla collezione privata. Dunque «il Nucleo operativo ha tutta la documentazione, farà tutte ricerche e le indagini con esperti». «Sono state sequestrate preventivamente 18 opere perché si presume potenzialmente possano non essere autentiche. Ma non c'è l’ultima parola sul tema» e la legale ha chiesto che questo venga precisato, dato che le indagini sono in corso. Quanto alla mostra a Parma, non sono stati apposti sigilli ma è stata solo chiusa per qualche ora nella giornata di ieri per permettere alle autorità di sequestrare le opere. Ora è fruibile e Navigare Srl sta valutando di sostituire le opere mancanti con altre, sempre di Dalì.