PROCESSO a chiara petrolini
Gli elementi raccolti sul cadavere del bambino ritrovato il 9 agosto 2024 portano ad affermare che ha respirato e quindi è nato vivo. E che è morto pochi minuti dopo il taglio del cordone ombelicale. Lo ha confermato il medico legale Valentina Bugelli, testimoniando nell’aula della Corte di assise di Parma nel processo a Chiara Petrolini, imputata per il duplice omicidio premeditato dei suoi due figli, in ipotesi di accusa assassinati appena partoriti. La consulente tecnica della Procura ha riferito sul sopralluogo e sugli esami svolti sul corpo del secondogenito della 22enne, il primo ad essere ritrovato nel giardino di Vignale di Traversetolo. I resti del primogenito, partorito a maggio 2023, furono ritrovati qualche settimana dopo.
Bugelli ha anche riferito del cordone ombelicale e di come sia stato rilevato un «taglio netto da strumento tagliente": l’ipotesi della Procura è che la ragazza lo abbia reciso con delle forbici, mai ritrovate e che per questo motivo sia morto dissanguato.
E’ cominciata la quarta udienza del processo a Chiara Petrolini, accusata di aver ucciso è sepolto i suoi due figli appena nati. Tra gli altri, oggi saranno sentiti il medico legale e l’antropologa forense che hanno svolto le autopsie e l’analisi dei resti e i consulenti psichiatrici nominati dalla procura. Prevista anche l’audizione di altri amici della ragazza.
La Petrolini è presente nell’aula della Corte di assise di Parma dove si svolge il processo contro la 22enne accusata di aver sepolto e ucciso i suoi due figli appena partoriti, a maggio 2023 e agosto 2024, e attualmente agli arresti domiciliari nella villetta di Vignale di Traversetolo dove vive con la famiglia.
La Corte presieduta da Alessandro Conti, in avvio di udienza, ha prorogato di tre mesi i termini di custodia cautelare per l’imputata, in virtù anche dei tempi previsti per la perizi a tecnica psichiatrica disposta nel processo. Presente l’imputata, entrata in tribunale da un accesso secondario e seduta a fianco del suo avvocato Nicola Tria. In aula anche il fidanzato Samuel Granelli, parte civile con l'avvocato Monica Moschioni. Per la Procura c'è anche il procuratore Alfonso D’Avino insieme alla pm Francesca Arienti. Nel pubblico ci sono i genitori di Chiara, che non saranno sentiti nel corso del dibattimento, dopo l’acquisizione dei loro verbali precedenti. La prima testimone è la dottoressa Stefania Fieni, ginecologa, consulente tecnico.
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