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Lo splendore del "Berzieri" compie 100 anni: dal 27 maggio una mostra a Salso per celebrare il genio di Chini

Lo splendore del "Berzieri" compie 100 anni: dal 27 maggio una mostra a Salso per celebrare il genio di Chini

10 Maggio 2023, 18:39

Un gigantesco palazzo laccato in oro, che sembra arrivato direttamente dall’Oriente. Una cattedrale dell’acqua. Anzi un vero e proprio manifesto artistico, frutto del genio di un uomo “modernissimo”, il fiorentino Galileo Chini (1873-1956)  che a Salsomaggiore Terme ha decorato  il complesso delle Terme Berzieri, inaugurate il 27 maggio 1923 e considerate le “più belle del mondo". Ed è proprio l’artista eclettico tra i più significativi rappresentanti del Liberty italiano e dell’Art Decò, protagonista della mostra “ORO E ORIENTE. Galileo Chini a Salsomaggiore Terme”, organizzata dal Comune, in programma dal 27 maggio al 17 settembre. Oltre che per il centenario delle terme, la celebrazione coincide con il 150° anniversario della nascita di Galileo Chini, demiurgo delle sue sontuose decorazioni e la cui arte con quel senso di vitalità e opulenza che domina lo spazio della salute e del piacere alle Terme Berzieri, ne fanno da sempre  il monumento più iconico della città. 

La mostra si svilupperà fra Palazzo Tommasini, l’ex Grand Hotel de Thermae (oggi Palazzo del Congresso) e Villa Fonio che sarà eccezionalmente aperta al pubblico nei week-end della mostra che prenderà il via sabato 27 maggio per chiudere  domenica 17 settembre. Sarà possibile ammirare 120 pezzi, alcuni inediti, che ricostruiscono il processo creativo di Galileo Chini. In particolare, al primo piano di Palazzo Tommasini si potrà vivere un'incredibile esperienza immersiva grazie alla digitalizzazione dei dettagli decorativi di Galileo Chini e mai realizzata prima. Al secondo piano invece saranno esposte le opere ceramiche pittoriche del Chini: decorazioni floreali, decorazioni zoomorfe che racconteranno l'evoluzione del Liberty al Decò di Salsomaggiore. In esposizione anche le ceramiche del Chini, gli straordinari vasi lavorati al tornio del genio fiorentino, con alcuni inediti.  Nel complesso un percorso visivo che vuole evidenziare come proprio a Salsomaggiore l’arte del Chini raggiunga la sua massima espressione.

 

“È la prima volta - afferma Maurizia Bonatti,curatrice della mostra - che alcune delle opere di Chini trovano una contestualizzazione nel luogo che le ha viste nascere così com’era nelle intenzioni dell'artista. Con questa mostra vogliamo ricostruire il suo processo creativo, dimostrando che  proprio a Salsomaggiore Terme Chini realizza la sintesi del suo percorso artistico".  Un'esposizione che ripercorre i fasti del passato di Salso, guardando al tempo stesso al futuro, rimettendo al centro della sua storia le Terme Berzieri, lo stabilimento che rimane unico nel suo genere, frutto del genio di un grande artista ed interprete del suo tempo, Galileo Chini, un uomo che sfugge a ogni definizione di stile e che vedeva proprio nelle arti un ruolo fondamentale nella riqualificazione del territorio. Un’artista dei due mondi che ha plasmato l’immagine stessa della città. "Possiamo considerare Chini - aggiunge Bonatti - l 'anima di Salsomaggiore, diventata un modello assoluto del Decò”. "Solo Galileo Chini - conclude  Valerio Terraroli, curatore della mostra - poteva inventarsi un palazzo imperiale, una sorta di mix tra l'Alhambra di Granada e la Città proibita, collocandolo nella pianura padana. La mostra racconta tutto questo complesso processo creativo. Chini ha elaborato un sogno e l'ha reso concreto. Possiamo davvero dire che ha reso reale una realtà virtuale. E questo luogo, ancora oggi, è la perfetta riproduzione di un sogno dal sapore cinematografico."

La mostra vuole essere anche un'occasione di rilancio per Salsomaggiore e le sue terme, resa possibile dal sodalizio tra Cassa Depositi e Prestiti - che nel 2021 ha rilevato il centro Berzieri  per 10 milioni di euro -  e i privati QC Terme, il gruppo italiano Quadrio Curzio, leader nel settore benessere, che avrà la locazione  ventennale della struttura, una volta terminati i lavori di riqualificazione. Un progetto da  oltre 30 milioni di euro.

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