Ho due figli di 7 e 10 anni che spesso soffrono di mal di testa. Sono sempre timorosa a somministrare loro farmaci e non so come aiutarli. Cosa mi consiglia?
Anche i bambini soffrono di mal di testa, per fortuna la maggior parte delle volte si tratta di fenomeni occasionali legati a qualche fattore contingente (stanchezza, raffreddori, fase iniziale di un evento febbrile) e si risolvono senza conseguenze.
Quando invece gli episodi di mal di testa si susseguono e si ripetono apparentemente senza una causa evidente, occorre fare una valutazione per distinguere tra due condizioni: la cefalea (secondaria) e l’emicrania.
Non sono sinonimi; cefalea è il mal di testa in senso generico, è un sintomo e occorre identificarne la causa, emicrania si riferisce invece a una forma di patologia in cui il mal di testa è un fenomeno a se stante non legato ad altre cause, viene anche definita cefalea primaria.
Un bambino che soffre di emicrania presenta crisi di mal di testa che spesso iniziano in modo lieve, raggiungono un acme e poi lentamente il dolore si attenua e scompare, a volte dopo un fase di sonno.
Nel momento di maggiore intensità del dolore possono comparire nausea e vomito, luce e rumori danno molto fastidio e il bambino cerca spesso rifugio a letto o sul divano.
In alcuni casi la crisi di emicrania può essere preceduta da strane sensazioni che prendono il nome di aura; quasi sempre almeno uno dei genitori soffre di emicrania.
La diagnosi di emicrania, fatta dallo specialista, comporta una terapia che dipende molto dalla frequenza degli attacchi; se le crisi sono molto distanziate fra loro (uno o due episodi al mese) il trattamento sarà sintomatico con antidolorifici, se la frequenza è elevata occorrerà procedere con una profilassi, cioè un farmaco da assumere in maniera continuativa per un dato periodo.
Per le cefalee secondarie, è indispensabile saperne identificare la causa perché possono nascondere condizioni patologiche anche molto serie.
La maggior parte delle volte la cefalea può essere solo il sintomo di un sovraffaticamento fisico o psichico (stress) ma non bisogna trascurare altre evenienze che apparentemente sembrerebbero scollegate dal mal di testa. Frequentemente la cefalea mattutina è indice di un sonno disturbato o da carenza di sonno o dalle difficoltà respiratorie provocate dall’aumento di volume di adenoidi e tonsille; il dolore che compare molto forte e si accentua con i movimenti della testa può essere il segno di una sinusite; disordini alimentari o disturbi intestinali spesso si accompagnano a mal di testa.
Le patologie più gravi si manifestano con cefalee intense continue che rendono il bambino confuso e sonnolento, spesso lo svegliano in piena notte, si accompagnano a vomito esplosivo o «a getto», non passano con gli antidolorifici. Queste forme acute richiedono un intervento diagnostico immediato in ambiente clinico.
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