SALUTE
Aumenta l'aspettativa di vita, ci si sente molto bene anche dopo i 40 anni e pronti per affrontare un nuovo capitolo della propria esistenza: mettere al mondo un figlio. Secondo il professor Tullio Ghi, direttore della struttura complessa di Ostetricia e ginecologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, sono cambiate le dinamiche sociali nel nostro paese, l’incremento di qualità e durata della vita hanno portato la coppia a spostare in avanti alcune tappe, tra le quali la data di concepimento che arriva, sempre più spesso, intorno ai 40 anni. Tendenza che mal si concilia con la biologia del nostro corpo, che è rimasta immutata negli anni.
Fino agli anni '80 l’età media delle donne al primo parto era intorno ai 25 anni, oggi è 31 anni, secoli in termini biologici, con ricadute di vario genere, tra cui un maggior ricorso alla procreazione assistita, la possibilità di avere spesso non più di un figlio a causa dell’età, o al massimo due, incrementando la conseguente denatalità.
Inoltre, la ricerca di un figlio in età più matura e consapevole, vuol dire spesso avere aspettative alte e magari non del tutto appropriate: ci si aspetta gravidanza, parto e figlio perfetti, senza alcuna complicazione o rischio.
«Questo atteggiamento - chiarisce Ghi - spiega il vissuto di ansia e apprensione su controlli, visite e parto, che non sono paragonabili a come veniva vissuta la gravidanza fino agli anni '80».
Nella sua esperienza ci sono molte gravidanze over 40?
«L’esperienza generale è che il numero di donne che programma una gravidanza intorno ai 40 anni è notevolmente aumentato, orientativamente siamo al 10/15%».
In condizioni normali di salute, la donna è fertile fino alla menopausa?
«Preciserei che la donna è fertile
finché continua a ovulare; quindi, generalmente, in condizione di mestruazioni regolari. Con l’andare del tempo, le mestruazioni perdono la regolarità, la capacità di ovulare diminuisce, comincia il periodo della premenopausa seguito dalla menopausa vera e propria. Ciò che risulta penalizzante per
la ricerca della gravidanza è che, in età avanzata, pur continuando la donna
ad ovulare, la qualità delle uova dopo
i 45 va incontro a un deterioramento marcato. Questo spiega come mai
in un ipotetico concepimento, spesso gli embrioni che si formano sono
anomali dal punto di vista genetico o cromosomico e molte gravidanze appena avviate terminano in un aborto e quelle che proseguono hanno maggiore incidenza di anomalie cromosomiche».
Di solito le donne che si affacciano alla maternità intorno ai 40 anni hanno gravidanze spontanee o frutto di trattamenti per la fertilità?
«In genere se sono al primo figlio c’è stato il ricorso alla fecondazione assistita. Se sono al secondo figlio, spesso è una gravidanza spontanea».
Quali sono i trattamenti per la fertilità?
«Ci sono metodiche di fecondazione in vitro che si basano sulla stimolazione, durante un ciclo, alla produzione di diversi ovuli che vengono prelevati dalle ovaie e fertilizzati in provetta. Una volta ottenuto l’embrione, viene inserito nell’utero. È importante chiarire che i trattamenti di procreazione assistita hanno efficacia ridotta dopo una certa età a causa del peggioramento della qualità delle uova. Infatti, superati i 40, dopo aver tentato con la fecondazione standard, spesso si ricorre alla fecondazione assistita eterologa».
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