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SALUTE

Allergie ai pollini e sport all'aperto

Con alcune cautele: i consigli

Allergie ai pollini e sport all'aperto

di Gianfranco Beltrami

29 Maggio 2023, 16:03

Con la primavera, le giornate più lunghe e l’arrivo del sole e del caldo cresce la voglia di fare sport ed esercizio fisico all’aria aperta dedicando più tempo alla propria salute. Purtroppo però per chi soffre di allergie i pollini e le fioriture primaverili rappresentano un ostacolo non da poco perché fare attività col naso chiuso, gli occhi che prudono e lacrimano o ancor peggio col respiro affannoso rappresenta una grossa limitazione e spesso un ostacolo insormontabile. Tuttavia è un grave errore rinunciare alla pratica sportiva perché il movimento rafforza il sistema immunitario, ha un importante effetto antinfiammatorio e anche nel soggetto asmatico l’attività fisica migliora la funzionalità polmonare e la resistenza allo sforzo, per non parlare degli effetti positivi del movimento sull’umore e sullo stress legati sia al contatto con la natura che alla secrezione di endorfine in grado di agire in maniera positiva sul benessere fisico e mentale.

Come ridurre i sintomi
Per poter praticare attività fisica all’aperto anche in quei mesi dell’anno in cui vi è maggiore concentrazione nell’aria di allergeni oltre a seguire la terapia sintomatica , preventiva o mediante immunoterapia, consigliata se necessaria dal proprio medico o dallo specialista, per contrastare la sintomatologia allergica è opportuno seguire alcune regole di comportamento in grado di evitare o ridurre i sintomi. Fondamentale è allenarsi nelle ore del giorno a più bassa concentrazione di pollini che sono al mattino presto tra le sei e le otto o alla sera dopo le diciannove, cercando percorsi in funzione della propria condizione allergica: per chi è allergico alle erbe vanno evitati campi e prati mentre chi è allergico alle fioriture degli alberi vanno evitare le zone boscose o i parchi.

Occhio allo smog
Bisogna anche evitare di fare jogging in centro città o nelle vicinanze di aree industriali, perché l'elevata concentrazione di ozono inquinanti e sostanze tossiche rende ancora più aggressiva l'azione degli allergeni ed i pollini presenti nell'aria inquinata spesso causano episodi di dispnea, soprattutto nei soggetti asmatici. Da evitare invece le ore più calde, perché sono quelle in cui le piante rilasciano la maggiore quantità di polline, la cui dispersione nell’aria è favorita proprio anche dal calore. Esiste poi la possibilità di consultare il web o specifiche applicazioni sul cellulare per avere previsioni sui periodi in cui determinati tipi di pollini si concentrano maggiormente e quindi di evitare di allenarsi in particolari giornate.

Gli effetti di pioggia e vento
Ovviamente nelle giornate di pioggia o nelle ore immediatamente successive a un acquazzone l’ambiente è meno saturo di pollini mentre nelle giornate ventose e calde la diffusione di allergeni è massima. Per chi ha la possibilità di andare qualche giorno in vacanza le località marine sono sicuramente consigliate per la minor concentrazione di pollini mentre per chi ama la montagna meglio preferire località con altezze superiori ai 1200 metri dove è molto più difficile riscontrare allergeni.

Intensità moderata
Importante evitare nei in questo particolare periodo dell’anno gli esercizi massimali e fare esercizio ad intensità più moderata del solito ed in base alla propria condizione di forma in quanto un esercizio massimale comporta una maggior penetrazione dei pollini nelle vie aeree e indebolisce il sistema immunitario. Meglio anche respirare col naso perché in questo modo i polmoni verranno raggiunti da una minor quantità di polline rispetto alla respirazione con la bocca e proteggere gli occhi con occhiali con protezioni laterali in modo da evitare il più possibile il contatto con gli allergeni da parte della congiuntiva. Nei casi più gravi e per chi si accontenta di camminare o andare in bicicletta ad intensità moderata si possono indossare le mascherine antipolline.

E dopo gli esercizi
Importanti anche le misure da adottare dopo l’esercizio fisico all’aperto: al ritorno a casa vanno subito tolti i vestiti che vanno lavati ed è opportuno non solo fare la doccia ma anche lavarsi i capelli per eliminare gli allergeni che si sono depositati sul corpo. Con queste precauzioni a parte una piccola percentuale di casi più gravi anche un paziente allergico può fare sport anche all’aperto e in mezzo alla natura e se la terapia di prevenzione farmacologica è corretta, il soggetto può condurre una vita quasi del tutto normale, anche dal punto di vista sportivo. La premedicazione è spesso fondamentale e la terapia va personalizzata il più possibile, in relazione al tipo di allergia e ai sintomi che scatena. Esistono farmaci di ultima generazione, con bassissimi effetti collaterali e che agiscono generalmente per 24 ore, in modo che una somministrazione è sufficiente per un'intera giornata. Per le gocce nasali e oculari, invece, l'ideale è istillarle poco prima di iniziare l'attività sportiva, perché hanno un'efficacia relativamente rapida e meno duratura.

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