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Reni, otto regole d'oro

Fra i consigli, camminare e controllare grassi e zuccheri. No fumo, idratarsi, tenere a bada la pressione, controlli periodici

Reni,  otto regole d'oro

16 Marzo 2024, 16:30

Consapevolezza è la parola chiave della Giornata mondiale del rene che si celebra domani in tutto il mondo con un unico obiettivo: promuovere informazione e sensibilizzazione per preservare la salute dei reni e prevenire la malattia renale cronica.
Tra le iniziative congiunte della Sin (Società italiana di nefrologia) e Fir (Fondazione italiana del rene) attivate sul territorio nazionale: screening gratuiti negli ospedali e nei centri di accoglienza, nei centri sportivi e nei luoghi pubblici; punti informativi; prevenzione nelle scuole; monumenti illuminati in varie città Italiane e un appuntamento social in diretta sulla pagina Facebook della Società italiana di nefrologia con «L’esperto risponde».
Trattandosi di una patologia «silente», che non presenta sintomi evidenti, risulta molto difficile diagnosticarla per tempo e ciò può determinare un peggioramento dello stato di salute.
In termini di prevenzione, i nefrologi consigliano otto regole per un corretto stile di vita. Vediamole: camminate quotidiane; una dieta a ridotto consumo di grassi; monitoraggio dei livelli di zucchero nel sangue e della pressione arteriosa; adeguato apporto di liquidi, controlli periodici; evitare il fumo e l’assunzione di farmaci antinfiammatori.
Nel nostro Paese, più di quattro milioni di persone sono affetti da una malattia renale cronica; di questi, circa 100 mila hanno raggiunto un livello di gravità tale da richiedere terapie salvavita. Ancora, 45 mila sono sottoposti a dialisi, mentre 28 mila hanno subito un trapianto di rene. A livello mondiale, la Malattia renale cronica interessa più di 850 milioni di persone e nel 2019 ha causato oltre 3,1 milioni di morti. In Italia, riguarda circa il 6-7% della popolazione adulta, con prevalenza negli anziani, soprattutto se già colpiti da malattie croniche quali diabete, obesità, ipertensione arteriosa e colesterolo alto.

«Mentre fino a pochi anni fa non avevamo strumenti per curare la malattia renale cronica, ora finalmente disponiamo di farmaci e attenzioni terapeutiche o dietetiche ci consentono di rallentare moltissimo la progressione della insufficienza renale - dice Massimo Morosetti, presidente della Fondazione italiana del rene e direttore della Nefrologia e Dialisi dell'ospedale Giovan Battista Grassi di Roma - Fino al punto che, nella maggior parte dei casi, i soggetti curati non arriveranno mai a dover avere bisogni della dialisi o del trapianto di rene».
Da parte della Sin, l’impegno è «promuovere azioni concrete per sensibilizzare riguardo a questa condizione che negli stadi più avanzati e gravi (dialisi e trapianto) ha importanti ripercussioni personali e sociali, oltre che un impatto significativo sulle risorse del sistema sanitario del nostro Paese» conclude Stefano Bianchi, presidente della Società italiana di nefrologia.
red.sal.

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