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Chi non vorrebbe avere un sorriso splendente con denti bianchi e lucenti? Non sempre però la nostra dentatura è così brillante. Perché con il passare degli anni i denti cambiano colore? Cosa è possibile fare per sbiancarli? Abbiamo parlato di questo con Silvia Pizzi, direttrice della struttura complessa di Odontostomatologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma.
Da cosa dipende il colore dei denti?
«La dentatura permanente ha una colorazione giallo arancio con sfumature grigio azzurre; nell’arco della vita il colore dei denti tende a subire modificazioni. I denti assumono un incremento nella saturazione cromatica e nelle sfumature di grigio a causa dell’assottigliamento dello smalto che, diventando più traslucente, evidenzia una forte cromaticità della dentina che tende progressivamente a scurirsi - spiega la professoressa Pizzi - Oltre alle modificazioni fisiologiche della tonalità del dente, imputabili all’invecchiamento, le discromie dentali, che nel corso della vita interessano la superficie e talora la struttura interna del dente, possono essere imputabili a cause esterne (estrinseche) od interne (intrinseche). Le discromie estrinseche sono dovute alla frequente assunzione di cibi e bevande colorate come tè, caffè, liquirizia, al fumo, all’uso di alcuni collutori, all’assunzione di alcuni farmaci e alla conseguente precipitazione del farmaco sulla superficie del dente, alla presenza di placca batterica e tartaro. Le pigmentazioni intrinseche sono conseguenti alla presenza di colorazioni dello smalto e della dentina durante le fasi di sviluppo in seguito all’assunzione di farmaci nei primi anni di vita, come le tetracicline, ad alcune malattie come la celiachia, alla fluorosi, ad anomalie di struttura del dente. Le discromie intrinseche, che si manifestano dopo l’eruzione del dente, possono essere dovute ad esiti di traumi, a terapie endodontiche incongrue, all’uso di alcuni materiali odontoiatrici e all’invecchiamento».
Tutti possono sottoporsi allo sbiancamento dei denti?
«Lo sbiancamento dentale non è e non deve essere una tecnica “fai da te”! L’odontoiatra potrà consigliare la tecnica più adatta ad ogni paziente dopo aver escluso la presenza di carie, di infiammazioni gengivali dovute a scarsa igiene, di ipersensibilità dentinale. Inoltre si sconsiglia lo sbiancamento dei denti nei pazienti sotto i 14 anni».
In cosa consiste lo sbiancamento e quali tecniche vengono utilizzate?
«La rimozione delle discromie dentali richiede approcci diversi e la scelta dipende dalla natura della discromia, dal suo grado, dalle condizioni dell’individuo e dal fatto che il dente sia vitale o meno. Lo sbiancamento professionale alla poltrona può essere eseguito con l’impiego di prodotti specifici, generalmente di perossido di carbammide. Si tratta di un’applicazione di un gel a concentrazione elevata, spesso con successiva applicazione di luce led sulla superficie dei denti. Può essere consigliato anche lo sbiancamento con l’utilizzo del laser. In casi molto importanti l’odontoiatra può anche proporre interventi di odontoiatria conservativa quali ricostruzioni dentali. Esiste anche lo sbiancamento domiciliare con l’applicazione di mascherine personalizzate per le arcate dentali e gel che però deve assolutamente essere fatto su indicazione e sotto il controllo dell’odontoiatra per evitare effetti collaterali quali: l'alterazione della durezza dello smalto del dente, l’aumentata sensibilità dentinale, l’irritazione delle mucose, gli effetti su eventuali restauri esistenti. Si sconsiglia l’uso di dentifrici sbiancanti poiché hanno solitamente un potere abrasivo sulla superficie dello smalto del dente; ne deriva un’ipersensibilità durante le manovre di igiene orale personale che spesso induce l’individuo a non spazzolare correttamente».
Lo sbiancamento può essere ripetuto nel tempo?
«Le recidive sono possibili; anche in questo caso l’eventuale ripetizione dello sbiancamento deve essere eseguita su indicazione dell’odontoiatra o dell’igienista dentale».
Silvia Pizzi
Direttrice della Odontostomatologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Parma
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