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scuola e lavoro

Nei prossimi anni prevista una carenza di diplomati tecnici tra le 26mila e le 51mila unità

Nei prossimi anni carenza diplomati tecnici tra 26mila e 51mila

18 Novembre 2024, 14:35

«Gentili genitori, nei prossimi mesi sarete chiamati a sostenere le Vostre figlie e i Vostri figli nella scelta del percorso di studi da intraprendere al termine della scuola secondaria di primo grado. Le modalità per l'iscrizione saranno comunicate con la consueta Nota che sarà pubblicata alla fine di novembre. Siamo tutti consapevoli della criticità del passaggio dal primo ciclo alla scuola secondaria di secondo grado, nonché dell’importanza che la scelta del percorso scolastico riveste rispetto alle aspettative personali e lavorative dei giovani. È per questo che desidero aggiornarvi su dati che possono essere utili per accompagnare le Vostre figlie e i Vostri figli in questo passaggio. Tra gli strumenti di ausilio per una scelta ragionata, il Ministero, da quest’anno, metterà a disposizione un modello nazionale per il «Consiglio orientativo», che sarà utilizzato dai docenti del primo ciclo, per fornire un supporto concreto a Voi genitori.

Il documento conterrà, infatti, l’indicazione del possibile percorso scolastico da intraprendere per il secondo ciclo, in linea con le propensioni e le potenzialità di ogni singolo studente». Inizia così la lettera inviata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ai ragazzi che stanno frequentando la terza media.
Nell’apposita sezione «Orientamento», presente sulla piattaforma ministeriale "Unica" (https://unica.istruzione.gov.it/it/orientamento/guida-alla-scelta/statistiche) - ricorda il ministro - si potrà consultare un’articolata guida per avere informazioni sul panorama complessivo dell’offerta formativa.

In allegato alla missiva il ministero fornisce alcune statistiche e dati relativi alle scelte dei percorsi di Istruzione Tecnologica Superiore e alle prospettive lavorative dei diplomati, frutto della collaborazione con le principali associazioni di categoria dei diversi settori occupazionali. «È importante, infatti, che i giovani dispongano di informazioni il più possibile complete e aggiornate per riflettere sulle loro vocazioni e attitudini, e declinarle in modo che siano foriere di una piena realizzazione. Nel porgerVi i miei saluti, ribadisco l’importanza del Vostro supporto e di quello dei docenti nell’orientare i giovani ad essere protagonisti consapevoli e responsabili delle loro scelte. Alle ragazze e ai ragazzi auguro di intraprendere percorsi scolastici capaci di trasformare le loro vocazioni in progetti reali», conclude Valditara. 

Allegate alla lettera inviata ai genitori, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara manda una serie di tabelle. Nella prima, «Cosa fanno le ragazze e i ragazzi dopo il diploma di scuola superiore?», si vede come la gran parte dei ragazzi che esce dal liceo, prosegue a studiare (62,5%), circa il 30% di chi esce da un istituto tecnico inizia a lavorare, come il 43% circa di chi termina un professionale. La Tavola 2, «Focus ITS Academy», mette in evidenza la provenienza scolastica degli iscritti agli ITS Academy, rilevando la forte presenza di diplomati provenienti da istituti tecnici e professionali. Inoltre, la tabella approfondisce i settori di maggiore interesse per chi sceglie questo percorso di specializzazione post-diploma. Infine, la Tavola 3, «Uno sguardo verso il futuro del lavoro», offre una stima delle categorie professionali più richieste nel periodo 2024-2028, focalizzandosi sui primi dieci settori economici. In particolare si dice che nel periodo 2024-2028, le aziende chiederanno lavoratori con un diploma di secondo grado compreso tra 343-390mila unità in media all’anno, per un totale di 1,7-1,9 milioni di unità di personale nel quadriennio.

I posti di lavoro da coprire nel periodo 2024-2028 con un diploma liceale vengono stimati tra 25mila e 30mila unità annue di cui oltre la metà (13-16mila diplomati) provenienti da licei classici, scientifici, scienze umane, made in Italy, 7-8mila dai licei artistici e 5-6mila da quelli linguistici. Si conferma - si legge nello studio - che i diplomi liceali di per sé non rivestono una forte attrattività per il mercato del lavoro e richiedono piuttosto una prosecuzione nell’istruzione terziaria.
Nell’allegato si parla del nuovo percorso del liceo del Made in Italy, degli Istituti tecnologici superiori (Its) e del nuovo modello di filiera formativa tecnico professionale.

I posti di lavoro da coprire ogni anno tra il 2024 e il 2028 con un diploma tecnico professionale - si legge - saranno compresi tra 182mila e 207mila lavoratori a fronte di circa 156mila giovani in uscita da questi indirizzi di studio e che si metteranno alla ricerca di un lavoro. Vi sarà, pertanto, una carenza di diplomati tecnici e professionali che potrà variare tra 26mila e 51mila unità all’anno, interessando trasversalmente quasi tutti i percorsi, anche se con diversa intensità
In termini assoluti, la carenza di diplomati sarà più marcata nell’indirizzo amministrazione, finanza, marketing (mancheranno 7-12mila unità), in quello della meccanica, meccatronica ed energia (8-10mila unità) e in quello sociosanitario (6-8mila unità).

Anche con riferimento ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale triennali e quadriennali, nel periodo 2024-2028 - si legge nel documento inviato dal ministro Valditara alle famiglie - si prevede una carenza di lavoratori significativa: mancheranno tra 66mila e 83mila giovani in uscita dai percorsi di qualifica/diploma professionale in media ogni anno, a fronte di posti di lavoro da coprire tra 136mila e 153mila che è circa il doppio dei 70mila giovani che si affacceranno al modo del lavoro.

La carenza di lavoratori in possesso di una qualifica o un diploma di IeFP interesserà tutti i principali indirizzi formativi e sarà particolarmente accentuata nel caso di quello edile ed elettrico, dove ogni anno mancheranno 17-20mila giovani.
Altri indirizzi per i quali sono attese discrepanze rilevanti tra domanda e offerta, compresi tra 11mila e 14mila unità all’anno, sono quello meccanico, quello amministrativo segretariale e dei servizi di vendita, nonché quello agricolo/agroalimentare.

Infine, nella lettera si sottolinea come l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) mette in evidenza che, secondo il Rappoo Excelsior sui fabbisogni occupazionali e professionali in Italia per il quinquennio 2024-2028, per la filiera «costruzioni e infratrutture» è attesa un’ampia domanda di lavoratori (245-280mila unità). Secondo le ultime rilevazioni del Formedil - Ente unico nazionale formazione e sicurezza, contenute nel Rapporto di attività pubblicato ad ottobre 2024, sulla base delle nomenclature ministeriali, le qualifiche maggiormente ricercate nel 2023, tramite il portale BLEN.it (Borsa del lavoro edile), sono state: carpentiere edile (34,6%), manovale edile (12,5%) e impiegato amministrativo (12,5%). Seguono i conduttori di macchinari per il movimento terra (7,7%), l’autista dumper (7,7%), i tecnici sulla sicurezza (6,7%), il gruista (5,8%) e il tecnico di cantiere edile (4,8%).

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