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Quali sono i bisogni della comunità di Parma? Questa è la domanda che i ragazzi della classe 3ªF del liceo delle Scienze
umane Albertina Sanvitale si sono posti, insieme ai loro insegnanti, agli albori del progetto che li ha portati all’apertura di un fondo - acceso presso Fondazione Munus - il cui obiettivo è finanziare l'attività di un’associazione del terzo settore del nostro territorio.
Si tratta del primo fondo di una scuola attivato a Parma, un percorso impegnativo, che ha comportato per i ragazzi un ampio confronto e una ricerca svolta a gruppi, con l’obiettivo di identificare un bisogno ed un beneficiario, cui devolvere le risorse che riusciranno a raccogliere. La classe ha deciso di impegnarsi a favore della disabilità, scegliendo di sostenere un progetto della cooperativa sociale La Bula Onlus.
Il fondo Albertina Sanvitale sarà rinnovato anche negli anni a venire, con protagonisti e mete diversi, ma sempre con lo stesso obiettivo: toccare con mano i bisogni presenti sul nostro territorio e attivarsi concretamente per darne una pronta risposta. «Il tipo di didattica in cui crediamo è quella che consente a ciascuno dei nostri studenti e delle nostre studentesse di scoprire e di mettere in campo idee, talenti e risorse. Naturalmente entrano in gioco contenuti, saperi già consolidati, ma occorre anche tenere gli occhi aperti sulla realtà che viviamo - ha dichiarato Andrea Grossi, dirigente del liceo delle Scienze Umane Albertina Sanvitale -. L’attenzione alle relazioni e ai processi sociali e culturali d’altra parte è nel Dna della nostra scuola: per un liceo delle scienze umane è normale sentire una vocazione e un interesse particolare verso quello che attiva e catalizza le risorse della comunità per le fasce più deboli, per capire come si può partecipare e lasciare un segno positivo nella comunità. Gli studenti non stanno studiando solo per loro stessi, ma per tutti coloro che devono poter fare affidamento su di loro, sulla loro energia oggi e, domani, sulla loro professionalità».
Per l’anno scolastico 2022/2023, la 3ªF intende finanziare il progetto «Gli sfrenati!», il cui obiettivo è offrire ai ragazzi disabili inseriti nei percorsi lavorativi de La bula, l’opportunità di sperimentarsi nell’uso e nella manutenzione della bicicletta, secondo due direttrici principali: l’uso autonomo da parte di chi sa muoversi nel quartiere o nel tragitto casa/cooperativa e l’uso in un piccolo gruppo, con un accompagnatore, per chi non fosse sufficientemente autonomo o fosse a rischio di incolumità personale. Per raccogliere le risorse necessarie a realizzare il progetto, oltre alle donazioni che tutti possono inviare attraverso il sito di Munus o tramite bonifico bancario, i ragazzi hanno pensato di mettere a disposizione le loro «capacità culinarie», preparando torte per chiunque voglia contribuire a finanziare il loro fondo. Per prenotarle è possibile contattarli su instagram @fondoalbertinasanvitale.
«Munus - ha sottolineato Giorgio Delsante, presidente di Munus, Fondazione di Comunità - è nata per promuovere la cultura del dono e far crescere la solidarietà. Ci occupiamo di attivare e gestire progetti benefici garantendo trasparenza e raggiungimento degli obiettivi. Abbiamo all’attivo oltre 40 fondi, grandi e piccoli, tutti parimenti importanti per noi, ma questo che abbiamo aperto in collaborazione con il liceo delle Scienze umane Albertina Sanvitale ha un valore particolare: è il primo fondo promosso da una scuola nel nostro territorio e ci ha dato la possibilità di co-progettare direttamente con gli studenti, sensibilizzandoli e trasmettendo loro valori fondamentali di cittadinanza attiva. Questo progetto solidale non è per noi un punto di arrivo ma di partenza, confidiamo di aver gettato le basi per un percorso che continuerà per il liceo Sanvitale e sarà di spunto e stimolo per altre scuole del territorio che vorranno intraprendere la stessa esperienza».
«Gli sfrenati è il titolo spiritoso ma significativo che abbiamo dato al nostro progetto di autonomia attraverso la bicicletta - ha ricordato Laura Stanghellini, presidentessa della cooperativa sociale La Bula Onlus -. Nel titolo si coglie lo spirito giocoso e allegro, ma anche l'opportunità di superare i limiti, di andare oltre le difficoltà, togliendo dei simbolici freni. Il progetto coinvolge almeno 10 persone con disabilità iscritte al centro socio occupazionale de La Bula ed è condotto da Xavier Lecarrè, in arte "Le petit velò", ciclo educatore, che aggiunge ai nostri quotidiani obiettivi educativi, tecniche di apprendimento e conoscenze specifiche di manutenzione ed uso della bicicletta. L'obiettivo è aumentare la fiducia in se stessi, il senso di responsabilità, l'autonomia personale, il rispetto delle regole, in una situazione di incoraggiamento e aiuto reciproco. A seconda delle capacità e del rischio individuale, ognuno potrà poi sperimentarsi nell'uso del mezzo in autonomia oppure in un piccolo gruppo con accompagnatore. La proposta era in cantiere già dall'anno scorso, ma non avevamo i fondi per sostenerla. Poi è arrivata la proposta dell'istituto Sanvitale, di incontrarsi qui alla Bula, di approfondire il nostro lavoro, di respirare il nostro quotidiano e ci hanno scelti, con grande gioia per noi! L'apertura alle scuole è da sempre nelle nostre corde, attraverso accoglienza di stage, laboratori creativi, visite didattiche, ma è la prima volta che degli studenti portano benefici diretti alle persone che accogliamo. Un esempio virtuoso di collaborazione e di corresponsabilità da diffondere anche ad altre realtà!».
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