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UNIVERSITÀ

Virginia Barilli: «La mia tesi? Un nuovo iter turistico nel Parmense»

«La mia tesi? Un nuovo iter turistico nel Parmense»

di Mara Varoli

21 Novembre 2024, 16:04

La tesi di laurea? Su un nuovo e attuale percorso turistico del nostro territorio a cui nessuno aveva mai pensato prima. E l'autrice è lei, Virginia Barilli, discendente di una famiglia di artisti con una grande passione per Parma. Laureata a Ca' Foscari a Venezia con 110 e lode, Virginia è molto soddisfatta della sua ricerca: «Era il mio obiettivo e sono felice di averlo raggiunto», confessa.

Di cosa tratta la tua tesi?
«La tesi ha come titolo "Arti e astri: lo Zodiaco nei programmi iconografici di Parma e l’ipotesi di un sviluppo turistico sostenibile dei luoghi" e indaga il complesso rapporto tra arte e astrologia, influenzato in base al contesto culturale di riferimento. In particolare, ho condotto un’analisi sullo Zodiaco e sui siti di Parma e provincia in cui compare tale iconografia, declinato nelle varie epoche. La nostra provincia si è infatti mostrata uno studio interessante, poiché si possono individuare opere che mostrano cicli zodiacali realizzati nel corso dei secoli in base al contesto culturale, dimostrando come sia sempre stata una costante nella storia dell’arte: a cambiare sono state piuttosto le funzioni. Per quanto riguarda l’arte medievale, ad esempio, lo Zodiaco era stato inserito come simbolo del tempo e aveva una funzione etica e didascalica all’interno dei programmi iconografici. Il Battistero di Parma rappresenta un unicum in quanto è il primo esempio di ciclo scultoreo italiano in cui compare l’associazione Mesi-Zodiaco. Per il Quattrocento ho analizzato la Camera di Griselda al Castello di Roccabianca e la Torre dello Zodiaco, di cui ho condotto uno studio inedito, al Palazzo delle Due Torri a Polesine Parmense (attuale Antica Corte Pallavicina). Infine, ho esaminato, come esempi dell’arte moderna, l’Osservatorio astronomico negli appartamenti del Duca Ferdinando alla Reggia di Colorno e la Meridiana di Palazzo del Governatore. È stato, inoltre, da me ipotizzato un percorso turistico sostenibile in tali luoghi, che possa collegare questi siti seguendo il fil-rouge dello Zodiaco nella storia dell’arte. Il tour parte da Parma, per poi proseguire verso Polesine Parmense, Roccabianca e, infine, Colorno. La proposta prevede anche delle tappe enogastronomiche, così da rendere il visitatore partecipe dell’esperienza culinaria dei prodotti tipici del nostro territorio».

Un percorso turistico nuovo e sostenibile?
«L’Astroturismo è un approccio particolare. La mia proposta riguarda il territorio nella sua interezza, inserendo in tale percorso la tradizione enogastronomica, in modo da offrire una esperienza della cultura parmigiana e parmense nella sua interezza e unicità. Parma è stata nominata Città Creativa Unesco per la gastronomia e ho voluto valorizzare le nostre eccellenze culinarie anche nel mio progetto. L’Antica Corte Pallavicina, ad esempio, ospita il museo del Culatello, per cui ho ipotizzato una visita aggiuntiva. Allo stesso tempo, si potrebbero contattare piccole aziende del territorio e chiedere una partnership. È solo una proposta, ma questo percorso unirebbe arte, tradizione e gastronomia sotto l’egida di un tema particolare come l’astrologia, oggi molto ricercato».

Ti sei laureata in Economia e gestioni delle arti e delle attività culturali: di cosa si tratta?
«È un corso di studi interdisciplinare che combina materie umanistiche con insegnamenti propriamente economici, declinati al mercato della cultura. Ho studiato marketing, management, macro e microeconomia, project management. La maggior parte degli esami in ambito artistico sono a scelta: cinema, fotografia o storia dell’arte. Personalmente, ho prediletto l’ambito dell’arte e del funding».

Quale il tuo percorso di studi?
«Ho conseguito la maturità classica al liceo Romagnosi. In Triennale mi sono laureata in Comunicazione e media contemporanei per le industrie creative a Unipr. Ho sempre cercato di seguire percorsi che unissero lo studio di discipline umanistiche con materie utili allo sviluppo culturale. In Italia abbiamo la fortuna di possedere un patrimonio preziosissimo e credo sia necessario aver basi manageriali per poterlo sviluppare e comunicare nel modo giusto, al fine di valorizzarlo».

Quali gli insegnanti che non potrai dimenticare?
«Ho avuto la fortuna di incontrare professori competenti e appassionati sia a Parma che a Venezia. Una riconoscenza particolare va però al mio relatore, il professor Angelo Maria Monaco, di cui ho seguito il corso di Museologia a Ca’ Foscari. Ha creduto fin da subito alla mia idea di tesi, apprezzandone le peculiarità e appoggiandomi nella realizzazione del percorso turistico, vedendone le potenzialità».

Sei discendente di una famiglia di artisti: a chi dedicheresti la tua laurea?
«Alla mia famiglia devo specialmente l’amore per l’arte: sono orgogliosa di poter continuare questa tradizione. Sfortunatamente, non ho ereditato particolari abilità nella pittura o nella musica, ma vorrei impegnarmi per rendere il mondo dell’arte accessibile a tutti. Un ringraziamento va soprattutto ai miei genitori, per avermi sempre spronata a seguire le mie passioni, sebbene non sia un campo facile in cui inserirsi».

Quale il tuo rapporto con Parma e il territorio?
«Amo la mia città e ho sempre elogiato le sue innumerevoli bellezze quando ero a Venezia, sia con amici e conoscenti, ho sempre dato consigli per gite culturali. Durante il mio percorso di studi a Ca’ Foscari ho preparato anche due tesine: per l’esame di Architettura del paesaggio, ad esempio, ho scelto il Labirinto della Masone, mentre per Politiche culturali ho studiato il caso di Parma capitale della Cultura 2020+21, analizzandone il report. In entrambi i casi, i professori sono stati molto soddisfatti».

Dopo una laurea così importante che cosa ti piacerebbe fare?
«Mi interessa l’ambito del marketing e della comunicazione, specie in ambito culturale, per cui mi piacerebbe lavorare in un’agenzia creativa o come ufficio stampa. Credo che le istituzioni culturali debbano investire su questi due aspetti per veicolare al meglio il proprio patrimonio e per arrivare a un pubblico più ampio possibile. Spesso le piccole realtà culturali rimangono in secondo piano poiché esulano dai social media e non investono risorse nella comunicazione multimediale, ma al giorno d’oggi è fondamentale. Non è mera mercificazione del patrimonio, come spesso si crede, ma uno strumento potentissimo che, se usato in modo consapevole, può aumentare l’interesse di potenziali visitatori».

Quale potrebbe essere il tuo contributo per lo sviluppo turistico di Parma?
«Mi auguro che la mia proposta possa suscitare interesse offrendo un percorso innovativo e alternativo ai tradizionali tour: parlando con esperti del settore mi sono resa conto che i turisti ultimamente ricercano percorsi diversi da quelli classici. Questo trend è in grande crescita e si potrebbero ideare tour con temi ricercati e particolari. Oltre ai turisti penso anche ai residenti o ai visitatori di città vicine che possono avere una scusa in più per venire a Parma. La nostra città ha avuto un notevole incremento turistico e seguire questa via potrebbe incentivare un approccio diverso e curioso».

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