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Parma, passione Temptation Island: Giorgio, il primo parmigiano sull'isola - Intervista

Parma, passione Temptation Island: Giorgio, il primo parmigiano sull'isola - Intervista

27 Giugno 2019, 14:44

Lui ha già vissuto l’ esperienza e per questo sa cosa vuol dire fare il tentatore, anche se la sua vita, oggi, è totalmente cambiata. Giorgio Nehme fu il primo parmigiano a partecipare a Temptation Island, il fortunato programma di casa Mediaset. Era il 2015. Oggi è un fisioterapista laureato, sfila solamente per gli amici (“Gratis”, ci tiene a dire) ma ricorda con il sorriso quell’esperienza: “È stata una vacanza pagata, in un posto meraviglioso, con buona compagnia: chi avrebbe rifiutato un’opportunità del genere?”

Cosa resta nei suoi ricordi di quella esperienza?

“Una profonda amicizia con Federico Cannella. Un ragazzo che ho conosciuto proprio durante le registrazioni dello show”.

Qualcosa da dimenticare, invece?

“Difficile trovare qualche spunto negativo. Neppure le telecamere mi infastidivano. Se si è timidi, è controproducente partecipare a questo tipo di spettacoli”.

È stato psicologicamente impegnativo?

“Sono stati solo 21 giorni ma, mentre si vivevano, sembravano il doppio o addirittura il triplo. Sotto questo punto di vista, sicuramente, non è stato semplice”.

La nuova edizione è ripartita, che idea si è fatto?

“Avendo vissuto quell’esperienza, ho forte il desiderio di conservarla nella mia mente proprio come l’ho assaporata. Non voglio inquinarla con altre immagini. Quindi, in tutta sincerità, ho guardato un film e non la trasmissione”.

Sa però che una ragazza parmigiana è protagonista nel ruolo che fu suo. Cosa si sente di consigliarle?

“Non conosco personalmente Sabina ma, se potessi parlarle, le direi di usare la testa per conquistare gli uomini. Di ammaliarli cerebralmente. Solo così è sicura che non si stancheranno mai di lei”.

Come è cambiato Giorgio Nehme in questi quattro anni?

“Allora ero giovane, bello e incosciente. Oggi ho completato il mio corso di studi. Sono diventato fisioterapista e ho il piacere di lavorare con mio padre a Sant’Ilario d’Enza. Lui fisiatra, mamma fisioterapista. Secondo voi avrei potuto scegliere un lavoro diverso?”. Conclude sorridendo… da vero conquistatore.

(Pietro Razzini)

 

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