MUSICA
Per tantissimi è stato il miglior batterista della storia. Talmente determinante (non solo musicalmente) che dopo la sua morte, i Led Zeppelin decisero di sciogliersi: «...non possiamo più continuare come eravamo». John Bonham, il mitico «Bonzo», morì proprio il 25 settembre del 1980. Aveva 32 anni.
Uno stile unico, aggressivo, fantasioso, imprevedibile e sanguigno, ascoltatevi l'intro di Rock and roll, l'ingresso memorabile a metà Stairway to heaven, ma è decisamente l'assolo di Moby Dick la sua perla: 15' tra bacchette e mani nude. Ogni sondaggio per decidere chi sia stato il migliore di sempre lo ha visto vincere. Il punk premeva spinto dai venti di protesta, i giovani preferivano ballare al ritmo della disco music. Per i Led Zeppelin e colleghi rocker sembrava calare il sipario. Ma i quattro avevano ancora idee (buone) e energie.
A fine settembre del 1980 stavano preparando una serie di concerti per promuovere negli Stati Uniti l’ultimo disco in studio «In Through The Out Door». Bonzo era in una fase in cui ci dava decisamente sotto con l'alcol. Pochi mesi prima era collassato sul palco alla terza canzone e il concerto di Norimberga, al Messenzentrum Halle, fu interrotto. Per preparare al meglio il tour promozionale oltreoceano avevano deciso di riunirsi nella villa a Windsor di Jimmy Page. Il 25 settembre Bonham si presenta a casa di Page palesemente ubriaco e con in mano una bottiglia di vodka. Aveva bevuto già nel pub vicino casa, prima. Anche durante le prove continuò a bere.
Ad un certo punto era impossibile proseguire, decisero di accompagnarlo a letto per riposarsi. Avrebbero ripreso il giorno dopo. Benji LeFevre (che aveva rimpiazzato Richard Cole come manager del tour dei Led Zeppelin) e John Paul Jones lo ritrovarono morto la mattina successiva, soffocato dal suo stesso vomito. Il coroner dichiarò che il corpo di Bonham aveva in corpo l’equivalente di 40 bicchieri di vodka. Il 4 dicembre la band comunicò lo scioglimento.
Mille congetture sono state fatte a riguardo, ma ciò che conta è che nonostante le proposte milionarie fatte, in 42 anni i Led Zeppelin non hanno più suonato assieme, se non in 5 occasioni, per beneficenza (come il Live Aid del 1985) con Phil Collins alla batteria, per il quarantennale dalla fondazione della Atlantic Records, o per l'introduzione dei Led Zeppelin nella Rock and Roll Hall of Fame e nel 2007 (sempre per beneficenza) per la fondazione Ahmet Ertegun, in queste occasioni con Jason, il figlio di Bonham, alla batteria.
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