TIZZANO
Tizzano Continua la conta dei danni nel Parmense a causa delle abbondanti precipitazioni che si sono abbattute la scorsa settimana, in particolare sul territorio montano. Come riferisce il sindaco Amilcare Bodria, nel comune di Tizzano sono stati segnalati danni per oltre 4 milioni di euro, ma la cifra è destinata ad aumentare.
Una strada chiusa, altre tre a rischio, la riattivazione di alcuni movimenti franosi, erosioni dovute alle piene dei corsi d’acqua minori che mettono a rischio le infrastrutture stradali: l’elenco delle criticità è lungo e la preoccupazione è che non termini. «Abbiamo chiuso la strada tra Pietta e Mussatico, ma altre tre sono a rischio: quella di Anzolla e Pietta, entrambe comunali, e la strada provinciale tra Capoponte e Carobbio dove ci sono due punti molto critici che potrebbero comportare la chiusura - spiega il sindaco -. Abbiamo poi la riattivazione dei movimenti franosi che riguardano i centri abitati, con segni nei muri perimetrali di alcuni edifici a Verzume, Groppo e Anzolla». A queste situazioni si aggiungono i movimenti franosi che interferiscono tra le aree cortilive e le strade.
Ma l’elenco non si esaurisce qui. «È peggiorata la situazione dal punto di vista strutturale dei cimiteri di Casola, Anzolla, Musiara Inferiore e Musiara Superiore - prosegue Bodria -. A breve ci attendiamo un aggravarsi delle condizioni su alcune strade principali, a causa dell’erosione dei canali minori e il conseguente abbassamento dell’alveo, già notate a valle dell’abitato di Lagrimone, tra Antria e Lagrimone, e dall’altro versante lungo la strada tra Antognola e Vezzano. Anche a Groppo ci sono dei problemi perché la piena del Bardea ha inciso molto a valle. Stiamo inoltre monitorando il versante sotto Moragnano e sulla strada nuova per Capriglio si sono creati degli abbassamenti».
Alle criticità già evidenziate nei giorni scorsi, si sommano quelle provocate dall’intensa pioggia di mercoledì, una bomba d’acqua che a Lagrimone ha provocato seri danni al centro sportivo. «Colate di fango provenienti dai terreni sovrastanti, lavorati da poco. L’intensa pioggia ha provocato un dilavamento consistente che ha portato all’esondazione dei fossi di scolo, con allagamenti nei campi da calcio, tennis e pallavolo, e nel ricovero degli attrezzi. Danni importanti che dobbiamo ancora quantificare. Inoltre dovremmo verificare che il fango non abbia otturato le cunette e le condutture – conclude -: in caso di nuove piogge rischieremmo nuovi allagamenti».
Maria Chiara Pezzani
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