Ville, palazzi e giardini che sembrano dipinti. E ancora retaggi Belle Epoque, suggestioni letterarie e quell'aria da bel mondo andato che fa venire in mente quello che scrisse Stendhal: «Se hai un cuore e una camicia, vendi la camicia e vai a vedere le rive del Lago Maggiore».
Un'esagerazione romantica? Forse ma che quel ramo (piemontese) del lago Maggiore sia un posto speciale non è certo in discussione. E buona parte di questa magia sta sulle isole che sono state trasformate dalla famiglia Borromeo in un luogo di delizia e meraviglia. Una sfida riuscita.
ISOLE DI DELIZIA
Oggi chi arriva da queste parti, siano i rampolli delle famiglie nobili inglesi o semplici turisti in infradito, non rinuncia ad una breve crociera intorno a questo piccolo arcipelago formato dalla monumentale isola Bella, dall'Isola dei Pescatori e dalla verde Isola Madre. Senza dimenticare i «piccoli di casa» ovvero l’Isolino di San Giovanni - per molti anni residenza del grande Arturo Toscanini - e due scogli noti come Castelli di Cannero.
L'aspetto più interessante è che ognuna di queste perle ha un suo aspetto particolare e una sua storia. Ciascuno troverà così il proprio luogo del cuore
L’isola Bella si chiamava anticamente isola Isabella, come omaggio ad Isabella d’Adda, moglie del conte Carlo Borromeo III ed era solo il rifugio per un paio di famiglie di pescatori fino a quando Vitaliano VI decise di trasformarla in un piccolo paradiso. Una scelta impegnativa che portò a secoli di lavori per dare vita allo scrigno attuale. Con 10 terrazze che scendono a picco sul lago, l’isola possiede oggi il giardino in stile barocco più bello d’Europa ed è completamente visitabile. Grazie al comodo servizio di traghetti si arriva al molo situato sulla punta dell’isola da dove si può proseguire per visitare il palazzo coi saloni e le camere del piano nobile, le grotte ricoperte di pietre e conchiglie e soprattutto il giardino che accoglie una moltitudine di piante esotiche oltre a statue e giochi d'acqua che accompagnano fino all'anfiteatro, la zona dove si svolgevano gli spettacoli. Non a caso su tutto troneggia il liocorno, stemma della casata Borromeo.
Da vedere assolutamente è poi l'isola è l'isola Madre, la più grande del lago, particolare per il palazzo al centro di un giardino botanico dove vivono pavoni e pappagalli tra spalliere di cedri e limoni, cespugli di ibiscus e pergolati di glicini antichissimi. Il palazzo poi, dal 1978 aperto al pubblico, è arredato con pezzi provenienti da varie dimore storiche della famiglia, tra cui arazzi, mobili e quadri antichi anche se i bambini impazziscono nella Sala delle Bambole che conserva una collezione di bambole ottocentesche e una raccolta di marionette e teatrini.
Infine la sola isola che non appartiene alla famiglia Borromeo e che per molti è la più suggestiva. Soprattutto alla sera quando la folla se ne va e resta la casa per la cinquantina di persone che ancora la abitano e la vivono. Stiamo parlando dell'isola dei Pescatori che un tempo, appunto, ospitava solo chi calava le reti. Adesso ci sono ristoranti, bar e negozietti ma anche due piccoli alberghi. Se potete provate a dormire qui. E dopo il tramonto guardatevi intorno. Forse Stendhal aveva esagerato. Ma un po' di batticuore è garantito.
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