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VIAGGI

Edimburgo tra palazzi del re e retaggi medievali

Favole e carbone

di Andrea Grassi

10 Marzo 2025, 16:55

Molte città si distinguono per un colore predominante. Bologna è rossa, Parma è giallo Parma, Pisa è bianco marmo, Noto è ocra. Edimburgo è color del carbone.

Lo si nota già dal finestrino al momento dell’atterraggio. L’aereo sorvola una città di arenaria, affumicata dagli scarichi dei camini: ricordo e impronta delle rivoluzioni industriali che qui hanno lasciato segni profondi. Tanto che oltre che color carbone Edimburgo ha una altra caratteristica; è una città ma è come se fossero due. La prima, la Old town, con i suoi vicoli stretti che sembrano caruggi genovesi ma senza l’umidità e l’odore di salsedine, è adagiata su un cratere vulcanico spento che culmina con il castello medievale. La seconda, la New town, che si trova ai piedi del colle, è invece un concentrato di costruzioni realizzate tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 in quello stile che in Italia veniva chiamato «Neoclassico» e sulle isole britanniche e in America, «Georgiano», dal nome del regnante di allora, King George.

La Old town è certamente la parte più interessante della capitale scozzese e la si può attraversare percorrendo un’unica strada: la Royal Mile. E questa strada è talmente importante che dalla sua lunghezza (per la precisione; 1.814,2 metri) ha preso origine l'unità di misura: appunto il miglio scozzese. La Royal Mile parte dal palazzo di Holyrood e sale fino al Castello. Questo maniero, appollaiato in alto su una roccia era considerato inespugnabile e anche se da secoli qui non si combatte più è ancora sede di una guarnigione e quartier generale del Royal Regiment of Scotland. Ogni giorno, alle 13 in punto, esclusa la domenica, il grande cannone One O'Clock Gun spara un colpo. Ora è una tradizone: un tempo serviva ai velieri ancorati in porto per regolare gli orologi di bordo.

Sul lato opposto del Royal Mile ecco Holyrood che è ancora la residenza di Sua Maestà del Regno Unito durante la permanenza in Scozia. Quando arrivate alzate lo sguardo: se il re è assente sul pennone flotta il leone rampante, lo stendardo tdei sovrani dell'antico Regno di Scozia.

Ricostruito a metà del 1500 sui resti di un’abbazia gotica, Holyrood Palace è stato la dimora di Mary Stuart, la regina scozzese giustiziata a Londra nel 1587 e diventata un mito durante l’epoca romantica, che visse parte della sua vita in una delle torri del palazzo.

Proseguendo sul Royal Mile si incontra poi il cimitero di Canongate, dove è sepolto il poeta Robert Fergusson, l’ispiratore di un altro poeta, Robert Burns, chiamato il «Bardo di Scozia» e considerato il padre della letteratura della nazione.

Sostando di fronte alla lapide di Fergusson si possono leggere i versi composti da Burns in sua memoria: una semplice lapide e non un mausoleo perché, secondo Burns, il ricordo di Fergusson rimarrà ben saldo nell’eredità lasciata dalla sua poesia. Ci si può fermare poi alla Cattedrale di St. Giles, dove gli angeli neogotici di legno suonano la cornamusa e sul sagrato la statua di Adam Smith campeggia a poca distanza da quella del filosofo David Hume, a ricordarci che durante l’illuminismo Edimburgo era chiamata «L’Atene del Nord». C’è in effetti un luogo a Edimburgo che ricorda un po’ Atene. Attraversando South Bridge e uscendo dalla Old Town si può salire fino a Calton Hill. La collina domina Edimburgo e con i suoi monumenti ottocenteschi in stile «Greek revival» sembra l’Acropoli periclea, trapiantata sui ventosi colli vulcanici scozzesi. Sono molte altre le storie, i poeti, i cimiteri, gli artisti e i monumenti che varrebbe la pena citare. Dall’oblò dell’aereo si può vedere anche il massiccio vulcanico sotto cui poggia la città. E’ chiamato Arthur’s Seat e una leggenda celtica dice che si tratti del corpo ormai pietrificato di un feroce drago che terrorizzava gli abitanti ma che un bel giorno si addormentò. Per non svegliarsi più. Una altra tradizione invece racconta che qui si trovasse la mitica città di Camelot e quindi, che qui fossero di casa Re Artù e i suoi cavalieri. Ovviamente non è vero nulla. Ma è bello crederlo: e pensare che Edimburgo, oltre che color carbone ha una sfumature della tinta delle favole.

Idee

Gita al pub

Sono diversi i pub che meritano una sosta durante un viaggio a Edimburgo. Uno dei più celebri è The Elephant House (21, George IV Bridge), nel quartiere universitario: qui la scrittrice J.K. Rowling trascorse moltissime ore scrivendo la serie di romanzi di "Harry Potter".

Altro locale celebre sul Royal Mile è Deacon Brodies´s Tavern (435, Lawnmarket): inaugurato nel 1806, deve il suo nome a William Brodie, un rispettabile cRoyal Milei ladri. Lo scrittore Robert Louis Stevenson, si ispirò a William Brodie per "Lo strano caso del Dottor Jekyll e del signor Hyde".

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