Antica capitale
C'è un Giappone che profuma di tè verde, risuona nell’eco di canti religiosi e si rivela dietro le porte scorrevoli di legno nei piccoli ristoranti tipici. Un Giappone (www.japan.travel/it/it/) che non corre tra grattacieli e metropolitane ma che vive nella bellezza silenziosa dei templi. È il Giappone di Kyoto, antica capitale imperiale, rifugio della tradizione nipponica.
Qui si ha la sensazione di varcare una soglia temporale: ogni vicolo ciottolato racconta una storia millenaria, ancora viva sotto la superficie moderna. Una superficie che, ora più che mai, sta attirando tantissimi turisti, facendo in parte perdere, nelle vie principali e nei templi più conosciuti, quella magica atmosfera d’oriente. Kyoto, comunque, continua a incarnare la quintessenza dell’estetica giapponese. A differenza di Tokyo, che guarda al futuro, tra grattaceli e neon ultra luminosi, Kyoto si volta verso il passato con gratitudine e rispetto. Camminando tra le sue strade si incontrano geishe che scivolano leggere nei quartieri di Gion e Pontocho, anziani artigiani che modellano ceramiche con gesti antichi, pellegrini che si inchinano davanti a statue scolpite secoli fa.
La città, infatti, ospita oltre duemila templi buddisti e santuari shintoisti, alcuni dei quali custodiscono un’aura speciale. Come il Kinkaku-ji, il Padiglione d’Oro, che si riflette maestoso in uno specchio d’acqua. Rivestito di foglie d’oro, questo tempio zen incarna l’equilibrio tra natura e architettura. Altrettanto affascinante è il Ginkaku-ji, il Padiglione d’Argento, meno sfarzoso ma forse più profondo nella sua sobrietà, simbolo della bellezza dell’imperfezione. Il Kiyomizu-dera, arroccato su una collina, offre una delle vedute più emozionanti specialmente durante la fioritura dei ciliegi o l’esplosione dei colori autunnali.
Da non perdere il Fushimi Inari Taisha, con i suoi infiniti torii rossi che creano un sentiero quasi mistico lungo il monte Inari: un’esperienza che trascende il turismo e tocca l’anima. Ma Kyoto, e il Giappone più in generale, conquistano anche a tavola. Ci sono piatti della tradizione che bisogna assaggiare: il ramen e il sushi, conosciutissimi anche in Europa, hanno un altro sapore una volta giunti nel Paese del Sol Levante.
Anche la soba e gli udon, due tipi di noodles molto popolari, trovano i condimenti più diversi dando spazio alla creatività dei cuochi locali. Il matcha, il tè verde in polvere, è protagonista di dolci, bevande e rituali. Per uno spuntino da strada, invece, basta dirigersi al mercato Nishiki, dove tante bancarelle propongono pesce, mochi, Takoyaki (gustose palline di pastella e polipo), spiedini di ogni tipo e, come dolce, i Taiyaki (pastella a forma di pesce ripiena di marmellata di fagioli rossi o crema pasticcera).
Passeggiando per il quartiere di Arashiyama si scopre un’altra Kyoto: più silenziosa e più verde. La foresta di bambù, con i suoi alti fusti oscillanti, è un luogo quasi irreale. Non è semplice fare fotografie senza turisti in questo posto diventato ormai iconico. Allora il nostro suggerimento è quello di aggiungere un’altra tappa al vostro percorso. Poco distante, ma pur sempre da raggiungere con un mezzo a quattro ruote, c’è l’ Adeshino Nenbutsuji Temple (a pagamento) che, oltre ad essere unico nel suo genere, racchiude un piccolo tratto di foresta di bambù perfetta per scatti indimenticabili. E per chi volesse esplorare i dintorni, ci sono gite sorprendenti a un’ora di distanza. Nara e Uji, per esempio: la prima, antica capitale, accoglie i visitatori con cervi liberi nei parchi e il maestoso Todai-ji che custodisce il Grande Buddha. La seconda, Uji, ospita il Boyodo-in, tempio armonioso immortalato sulle monete da 10 yen. Un’altra escursione da non perdere è quella verso Himeji dove svetta uno dei simboli del Giappone feudale: il Castello dell’Airone Bianco. Intatto dopo guerre e terremoti, è patrimonio Unesco e rappresenta la perfezione dell’architettura difensiva giapponese. Kyoto e i suoi dintorni non sono solo un luogo: sono una carezza al cuore del viaggiatore. Qui si impara che la bellezza si manifesta nelle forme più diverse, che lo stupore può nascondersi dietro all’inchino di un cervo prima di donargli un po’ di cibo… e che anche chi viene da lontano, qui, ha la possibilità di sentirsi inaspettatamente a casa.
Idee
Come arrivare
Kyoto è comodamente raggiungibile da qualsiasi zona del Paese. Per gli stranieri i due punti di partenza principali sono Tokyo e Osaka. Da Tokyo il modo più rapido è tramite il treno superveloce Shinkansen che parte dalle stazioni chiamate «Tokyo» e «Shinagawa». Ricordate: dalla stazione di «Shinjuku» non partono i treni Shinkansen, nonostante la sua importanza. Osaka e Kyoto sono ottimamente collegate con il JR Special Rapid Service o il JR Kyoto Line Rapid (a destinazione in circa mezz’ora a un prezzo contenuto). Con gli Shinkansen i tempi si riducono drasticamente ma i costi aumentano esponenzialmente.
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