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Chi oggi passeggia senza fretta sui bastioni godendosi i ghirigori della schiuma e delle onde fatica a crederlo: ma questa bomboniera bianca e blu con palazzi pettinati e una spiaggia a perdita d'occhio fu una base di pirati. E si dice che uno dei suoi più tristemente famosi abitanti, Moulay Ahmed er Raissouli, prima di fuggire inseguito dalle bombe, riuscì a terrorizzare gran parte del Marocco nord-occidentale.
Ma tranquilli, stiamo raccontando storie di secoli fa, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, quando Asilah, concentrato di gusto mediterraneo diluito nel salmastro dell'Atlantico, non era quella che è oggi: una cittadina di trentamila abitanti tranquilla e accogliente, sosta perfetta e rilassante prima di andare a immergersi nelle atmosfere talvolta frastornanti di Tangeri. Mentre Asilah non conosce né la ansia né la frenesia. E accoglie con un sorriso multilingue (www.visitmorocco.com/it).
Merito, in particolare, dell'intuizione di due persone: l'artista locale Mohammed Melehi e l'ex residente Mohammed Benaïssa, per anni poi ministro degli Esteri del Marocco, che per ringiovanire la medina e ispirare i suoi residenti, nel 1978, organizzarono un festival culturale e artistico. Sembra piccola cosa: ma ancora oggi, dopo quasi 50 anni, il Festival Culturale Internazionale di Asilah è uno dei migliori del Paese ed è un vero e proprio evento di respiro globale che attira artisti, musicisti, intellettuali da mezzo mondo. Oltre a molti turisti. Ma non preoccupatevi: anche nei giorni più caldi, si svolge ad agosto, la città resta vivibile e accogliente, senza folle che tolgono il fiato. E la sola accortezza è prenotare per tempo la stanza.
Per il resto è un mix piacevole di sapori e influenze come è normale in un luogo che ha 3500 anni di storia e dove sono, prima o poi, passati tutti: fenici, romani, normanni e arabi prima che, ai tempi della scoperta dell'America, i portoghesi ne facessero una importante base poi passata agli spagnoli. Se oggi in un qualunque ristorante si possono alternare i piccoli e croccanti dolcetti briouat, tipicamente marocchini, con la paella e le tapas lo si deve a questa eredità.
Un lascito che si ritrova camminando per stradine che, in alcuni punti evocano la spagnola Cadice, mentre tutta la medina è da percorrere a piedi. L'unica condizione necessaria è la curiosità.
Il centro è protetto da austere mura color ocra che da cinque secoli sfidano le spallate dell'Oceano mentre all'interno è racchiuso il vecchio centro. E' il classico labirinto tortuoso – leziosamente ben tenuto – di case bianche impreziosite dalle pennellate di artisti arrivati da ogni dove – in cui si entra attraverso le antiche porte mentre a dominare tutto spicca anche una squadrata torre portoghese che arcigna vigila dall'alto.
All'interno della medina, poi svetta la Grande moschea con il suo minareto esagonale bianco: ha quasi dieci secoli ed è l'unico tempio della medina mentre il vicino centro culturale nel mese del Festival è il cuore dell'evento. E' invece il centro della vita della cittadina il souk di Ahfir, il mercato di strada accanto al muro di Bab Homar nella medina. E' aperto tutti i giorni e ci sono bancarelle di ogni genere ma è il giovedì che il mercato diventa ancora ancora più grande e la strada si riempie di gente che guarda, compra e chiacchiera. Voi tuffatevi in quel condensato di vita e colori e proseguite il tour fino a salire sui bastioni e raggiungere quello sud-occidentale, il belvedere di Caraquia. Il mare è sotto di voi, le spiagge si allungano a perdita d'occhio ed è facile fare andare la fantasia a quando qui c'erano armigeri e pirati. Al tramonto la frenesia dei selfie è impossibile da trattenere. Voi scattate senza remore e poi tornate verso il basso: potrete raggiungere le infinite distese di sabbia chiara dove camminare a lungo, accarezzati dal vento di mare prima di andare appena fuori le mura a cercare un piccolo locale per il pranzo. Il pesce qui è sempre fresco e il tajine di mare è una vera sorpresa. Guardatevi intorno e godetevi le ore che passano.
Anche i pirati dovevano avere un ottimo gusto se avevano scelto di fermarsi qui.
Idee
Da sapere
La porta d'ingresso per raggiungere Asilah è certamente Tangeri (www.visitmorocco.com/it) che tra l'altro merita assolutamente di essere visitata. La città è collegata con voli diretti, anche low cost, con l'Italia. Si può poi scegliere di andare ad Asilah che dista solo 42 km verso sud. Il mezzo più comodo è probabilmente il treno (costa pochissimo e impiega poco più di mezz'ora) ma ci sono anche bus e taxi (a prezzo fisso) dall'aeroporto.
Per dormire ad Asilah esistono diverse opzioni quasi sempre a prezzi molto buoni. Se riuscite prenotate un riad nella medina: alcuni hanno anche splendidi terrazzi sul mare.
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