Molto di più di una canzone, il simbolo di una squadra leggendaria. Molto di più di una canzone, un mito nel mondo del tifo. You'll never walk alone è molto di più che la canzone, l'inno del Liverpool. Ed ecco che, alla fine dell'impresa compiuta dai Reds che ribaltano il 3-0 dell'andata contro il Barcellona stellare o ex stellare calando un poker storico, la squadra va sotto il Kop (Nulla a che vedere con le curve intese in Italia, lì si chiamano stand) e, accompagnata dai 50 mila di tutto Anfield Road, canta la canzone. Da brividi.
La storia, di questa canzone, nata per un musical drammatico del 1945, Carousel.
Carousel è un musical scritto dagli americani Richard Rodgers (musiche) e Oscar Hammerstein (testo). La canzone You'll Never Walk Alone ricorre in due momenti dello spettacolo: il primo quando un'amica della protagonista la canta per consolarla dalla morte del marito. Il secondo nella scena finale, quando la classe della giovane figlia della protagonista,durante gli esami finali, la canta. E' presente il padre, temporaneamente tornato sulla terra. Per questo motivo, la canzone viene spesso cantata nelle feste di diploma negli Stati Uniti.
Perchè l'inno del Liverpool?
La canzone diventa subito popolare ed è stata eseguita, negli anni, da famosi cantanti. Ma la versione più celebre è quella di Gerry and the Pacemakers, band di Liverpool, nata come "clone" dei Beatles da contrapporre proprio ai Fab Four. La incisero nel 1963. Due i tasselli che l'anno resa l'inno dei Reds. Il primo quando Gerry Marsden, il cantante del gruppo, regalò una copia del disco (ancora da uscire) al leggendario Bill Shankly, allenatore della squadra in quegli anni (lo è stato per vent'anni). Il tam tam (in quegli anni i social non erano nemmeno fantascienza) amplificò la cosa tanto da far nascere "un nuovo inno". La seconda risale nell'abitudine dell'epoca di proporre all'inizio delle partite i dieci brani più in voga del momento. Quando era il turno di You'll never walk alone i tifosi continuavano anche quando la canzone era finita. E continuarono anche quando il brano non era più in classifica. Nel corso della finale di Coppa d'Inghilterra contro il Leeds a Wembley, nel 1965, i tifosi del Liverpool giunti fino a Londra intonarono il brano, come a sottolineare ai loro giocatori che «non avrebbero mai camminato da soli» e il commentatore televisivo Kenneth Wolstenholme lo definì «il biglietto da visita del Liverpool». You'll never walk alone è nello stemma del club, nel tunnel all'ingresso in campo e inscritto sulla testata dello Shankly Gate, uno degli accessi dello stadio. C'è una disputa su chi ha adottato la canzone come primi, tra i reds e il Celtic di Glasgow (le due tifoserie sono peraltro gemellate). Ma il peso del mercato discografico-musicale inglese (quello di Liverpool in particolare) rispetto a quello scozzese, vista anche l'epoca, fa pendere verso il Liverpool la disputa. Altre squadre hanno poi adottato la coanzone come inno.
Testo e traduzione
When you walk through a storm
Hold your head up high
And don’t be afraid of the dark
At the end of the storm
Is a golden sky
And the sweet silver song of a lark
Walk on through the wind
Walk on through the rain
Though your dreams be tossed and blown
Walk on walk on with hope in your heart
And you’ll never walk alone
You’ll never walk alone
Walk on walk on with hope in your heart
And you’ll never walk alone
You’ll never walk alone
Quando cammini nel
bel mezzo di una tempesta
tieni bene la testa in alto
e non aver paura del buio
alla fine della tempesta,
c’è un cielo d’oro
e la dolce canzone d’argento
cantata dall’allodola
cammina nel vento
cammina nella pioggia
anche se i tuoi sogni
saranno sconvolti e scrollati
va avanti, va avanti
con la speranza nel tuo cuore
e non camminerai mai da sola
non camminerai mai da sola
va avanti, va avanti
con la speranza nel tuo cuore
e non camminerai mai da sola
non camminerai mai da sola
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