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Risponde il veterinario

Anche i mici, proprio come noi, possono soffrire di rinite

Anche i mici, proprio come noi, possono soffrire di rinite

24 Aprile 2022, 14:34

Dottor Gresia, Le scrivo perché il mio gatto da due o tre giorni mangia meno e starnutisce frequentemente. Ho notato che presenta scolo da una narice in particolare ed è decisamente apatico. L’animale ha 4 anni e non è mai successo prima. Possibile che soffra di rinite come le persone?

I nostri animali soffrono di rinite esattamente come le persone e, come esse, la manifestano tramite starnuti, scolo nasale e difficoltà respiratorie. Può manifestarsi mono o bilaterale e può essere associata a processi infiammatori, edema della mucosa e ad infezioni batteriche secondarie. Lo starnuto è sicuramente il primo segno clinico e il più facilmente riconoscibile e può essere provocato da infezioni virali, corpi estranei soprattutto di origine vegetale o parassiti (più rari nel gatto rispetto al cane). Lo scolo nasale invece è spesso indice di patologie in fase cronica, che perdurano da qualche tempo. Parliamo per esempio della presenza di polipi nasofaringei, riniti croniche, criptococcosi, patologie dentali, traumi facciali e tutte le patologie con una componente allergica sottostante. Altri segni sono la tumefazione facciale, tipica dei gatti affetti da criptococcosi ed epistassi ovvero un sanguinamento nasale. Questo ultimo sintomo è spesso associato a ipertensione, coagulopatie, patologie su base immunitaria, infezioni fungine o, nel peggiore dei casi, alla presenza di processi neoplastici.
Con un animale che presenta alcuni di questi sintomi occorre effettuare una accurata visita seguita, a seconda delle circostanze, da uno studio radiografico del cranio e cavità nasali, una rinoscopia con prelievo di una parte di tessuto che verrà in seguito analizzata. Una volta scoperta la patologia è possibile instaurare una terapia mirata alla risoluzione del problema. Un gatto con problemi respiratori ha spesso difficoltà ad alimentarsi, per questo spesso occorre aiutarlo con alimenti più appetibili. Qualora queste accortezze non fossero risolutive consiglio l’ospedalizzazione per qualche giorno che, tramite l’accesso venoso e sondino gastrico permetterà l’idratazione e il sostentamento fino alla guarigione.

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