L'appello
Dante è sparito. Il falco della squadra di rapaci di Marco Cavozza è misteriosamente scomparso da «casa» quattro settimane fa. E l'appello è accorato: «Prego chiunque lo vedesse di contattarmi», chiede Cavozza.
Dante ha 10 anni e «lavora» in tutte le città italiane, ma anche in tante importante aziende: il suo mestiere è quello di cacciare i piccioni dalle piazze, dai monumenti e persino nelle industrie. Ed è un vero «professionista»: «Sì, Dante è il falco più bravo che ho - continua Cavozza -. Nel lavoro è insostituibile, ma è bravo anche negli spettacoli e nelle gare». Tant'è che nella competizione di Montecatini è arrivato terzo. In picchiata Dante raggiunge i 200 chilometri orari ed è infallibile quando deve allontanare degli uccelli che possono danneggiare un edificio o una determinata area, come accade negli aeroporti. Ma come è possibile che sia scomparso?
«Dante è molto buono e ha tanta paura delle cornacchie - racconta Cavozza -, perché può accadere che lo circondano e lo picchiano. Per cui è possibile che sia scappato per il timore di essere aggredito. So solo che la sera prima era nella voliera, quando gli ho dato da mangiare, poi il giorno dopo non c'era più e la porta della voliera era aperta».
Dante infatti in questo periodo è in «ferie». Non può lavorare perché sta cambiando il piumaggio: «In questa fase deve stare a riposo e non può lavorare - precisa Cavozza -, per cui rimane appollaiato in attesa del cibo: deve mangiare tanto. E il suo "piatto" preferito è il pollo».
Dante vive infatti nel rifugio di Cavozza a Traversetolo insieme ad altri 70 rapaci: aquile, falchi e avvoltoi, impiegati soprattutto per eventi in tutt'Italia e per le competizioni. Tra questi 70 rapaci solo pochi sono impiegati per cacciare i piccioni e tra questi Dante è il migliore. La preoccupazione di Cavozza è infatti tanta: «Ogni giorno spero che ritrovi la strada di casa. Mi manca tantissimo».
In quattro settimane c'è stato solo un avvistamento. Un signore che vive in via Battaglia San Pietro, nella zona di San Pancrazio: «Era il 17 luglio - ricorda Cavozza -: il signore che vive in via Battaglia San Pietro lo ha visto nel suo giardino: era atterrato lì per pranzare e si stava mangiando un piccione. Infatti nelle foto che mi ha inviato ha una zampa alzata e quindi in un momento di riposo. Chiaramente appena ho saputo della segnalazione sono partito subito per riportarlo a casa. Ma poi Dante è volato via: l'ho aspettato e cercato per giorni in tutta quella zona, ma purtroppo non l'ho trovato».
Quando Dante lavora, allontana i piccioni, ma non li mangia, perché preferisce mangiare i pranzetti che gli prepara Marco. Ma ora il «suo» Marco non è con lui e per cui si è arrangiato come poteva, cacciando una preda, giusto per sopravvivere.
«Appena posso lo vado a cercare e probabilmente vola ancora nel cielo sopra Parma - prosegue Cavozza -. La mia speranza è che possa vedermi dall'alto, così mi può raggiungere immediatamente».
Ora Cavozza farà anche denuncia ai carabinieri forestali per la scomparsa di Dante, ma se questo articolo può essere utile è per fare un appello: chi dovesse vederlo, può telefonare al numero 3334149857.
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