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Scatti di stipendio, premiati anche 4 ex vigili del caso Bonsu

Scatti di stipendio, premiati anche 4 ex vigili del caso Bonsu

13 Giugno 2017, 08:09

Georgia Azzali

Progressioni economiche orizzontali: così vengono definite dal contratto di lavoro. Scatti di merito, e di stipendio, per tradurre il burocratese piuttosto indigesto, di cui beneficeranno 374 dipendenti del Comune. Il provvedimento è stato siglato martedì scorso dal direttore generale Marco Giorgi e pubblicato all'albo pretorio, dopo la firma - a metà dicembre - del contratto integrativo con le organizzazioni sindacali. Tra i premiati ci sono quadri, impiegati, tecnici, uscieri, ossia le cosiddette categorie D, C, A e B. E spuntano anche i nomi di Pasquale Fratantuono, Giorgio Albertini, Marcello Frattini e Stefania Spotti, quattro dei dieci ex vigili urbani coinvolti nel caso Bonsu, il ragazzo ghanese bloccato il 29 settembre 2008 al parco Falcone e Borsellino e poi uscito dal comando di via Del Taglio con un occhio pesto. Fratantuono è stato condannato in appello a 4 anni e mezzo, Stefania Spotti a 3 anni e Albertini a 2 anni e 8 mesi. Già definitiva, invece, la pena a 2 anni e 20 giorni per Frattini, che non farà ricorso in Cassazione e potrà chiedere l'affidamento ai servizi sociali quando arriverà l'esecuzione della pena, così come faranno Spotti e Albertini, non avendo fatto ricorso alla Suprema corte.

Dopo l'esplosione del caso, nove anni fa, i dieci vigili coinvolti furono trasferiti ad altri incarichi e vennero aperti i procedimenti disciplinari. Fratantuono è ora ai servizi amministrativi, Frattini è dipendente part-time del servizio manutenzioni, mentre sia Albertini che Spotti fanno parte dell'ufficio istruttoria per i servizi alle imprese e attività economiche. Sulla carta nessuna illegittimità nella decisione di farli «passare»: i quattro ex vigili hanno ottenuto i punteggi che hanno consentito loro di beneficiare della progressione economica. Stefania Spotti, in particolare, spicca tra le prime della categoria D. Ma c'è - forse - una questione di opportunità destinata a far discutere. Da parte sua, il direttore generale Giorgi, contattato nei giorni scorsi, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Nella maggior parte dei casi si tratta di poche decine di euro al mese in più, ma quell'aumento non è una «una tantum», parte dal 1° gennaio 2017 e andrà avanti fino alla pensione. I dipendenti, comunque, avranno venti giorni di tempo dalla pubblicazione del provvedimento all'albo pretorio per poter inviare documenti che dimostrino eventuali errori relativi ai loro punteggi.

Al di là dei nomi degli ex vigili, il caso potrebbe però suscitare nuove polemiche. A dare fuoco alle polveri, era stata nei giorni scorsi la Cisl, chiedendo che si «rimettesse mano al contenuto dell'accordo» e definendo Giorgi «uomo solo al comando». A stretto giro di posta, avevano replicato Cgil, Uil e Sulpl, gli altri sindacati che avevano siglato l'integrativo: «Firmare un accordo vuol dire poi sostenerlo. Rilanciare all'ultimo minuto - avevano scritto in una nota - significa in realtà che si punta a farlo saltare».

Ma come si è arrivati all'approvazione delle progressioni economiche? I dipendenti, che avevano un periodo minimo di permanenza nella propria posizione economica, sono stati valutati dai propri dirigenti, che hanno fatto una media dei tre migliori punteggi conseguiti negli ultimi cinque anni. Le graduatorie dovevano essere pubblicate entro il 31 marzo scorso, ma il lavoro del nucleo di valutazione (composto da professionisti esterni al Comune, oltre che da Giorgi) è stato più lungo del previsto: le ultime valutazioni riguardanti circa 1.300 dipendenti sarebbero arrivate al Settore risorse umane e organizzazione verso la fine d'aprile. Così, i sindacati fanno pressing: il 3 maggio Cgil, Cisl e Uil, con una nota congiunta, chiedono al Comune di rispettare gli impegni.

Ma la partita si complica. Il 26 maggio viene approvata la costituzione del Fondo per le progressioni economiche (circa 400.000 euro). Lo stesso giorno Giorgi, facendo riferimento al Regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi, avoca a sé il provvedimento sulle progressioni economiche, dichiarando «inerte» Donatella Signifredi, la dirigente del Settore risorse umane che avrebbe dovuto emanarlo. Contestualmente il direttore generale nomina anche un gruppo di lavoro, di cui fanno parte il comandante della polizia municipale Noè e i dirigenti comunali Cassi, Righi e Bertolini.

Il resto è la storia di questi ultimi giorni. Il 6 giugno Giorgi approva le graduatorie. Graduatorie che, però, una volta scaduto il termine del 31 marzo concordato con i sindacati, avrebbero potuto essere «licenziate» anche con più calma, entro la fine di quest'anno: sia la Corte dei conti del Friuli (provvedimento n. 11 del 2017) che la Ragioneria di Stato, rispondendo a una richiesta di parere del Comune di Castelgomberto, hanno indicato come legittima la decorrenza economica e giuridica riferita all'anno in cui viene approvata la graduatoria. Donatella Signifredi preferisce non commentare quella dichiarazione di «inerzia» da parte del direttore generale. Ma l'impressione è che il caso non sia chiuso.

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