Sulla vicenda del maxi appalto «truccato» di Emiliambiente che ha portato ai cinque arresti intervengono oggi i sindaci dei 16 Comuni soci - Fidenza, Salso, Parma, Busseto, Colorno, Sissa Trecasali, Fontanellato, Sorbolo, Fontevivo, Soragna, Torrile, San Secondo, Roccabianca, Mezzani, Polesine Zibello e Noceto - per i quali la società pubblica gestisce i servizi idrici.
«Esprimiamo la nostra preoccupazione riguardo a quanto appreso relativamente alle indagini degli organi competenti in merito alla presunta turbativa d’asta di un bando approvato nel febbraio 2016, per la manutenzione di reti e allacciamenti del servizio idrico nei Comuni soci», si legge nella nota.
«Per prima cosa vogliamo esprimere la nostra completa fiducia nel lavoro della magistratura, a cui ci affidiamo affinché sia fatta piena luce nel più breve tempo possibile sui gravissimi fatti contestati. Magistratura a cui diamo la massima disponibilità a fare la nostra parte per arrivare alla verità. Emiliambiente è, per tutti noi, una società strategica operante in un settore di assoluta utilità e necessità per la vita di tutti i nostri cittadini. Un’azienda, intendiamo ribadirlo, sana, con un bilancio in utile e un grado di soddisfazione dell'utenza molto elevato. Una mission fatta avanzare dal lavoro e dall’impegno degli amministratori della società che si sono avvicendati alla sua guida, da ultimo l’amministratore unico cui è succeduto un nuovo cda il 27 giugno 2016, che ha eletto il suo presidente il 13 luglio successivo. Proprio per queste motivazioni la nostra attenzione è altissima. Chiediamo che il nuovo cda riferisca in merito all'accaduto all’Assemblea dei soci e proponga modalità esecutive per assicurare continuità operativa all'azienda nell'attesa dello sviluppo del percorso giudiziario. La gestione del servizio idrico integrato è di importanza strategica per la vita dei cittadini dei nostri Comuni e dunque dobbiamo impedire qualsiasi ripercussione sulla qualità delle prestazioni erogate agli utenti proseguendo, come sempre abbiamo fatto, sulla strada della legalità e del rispetto delle regole. Come Assemblea dei soci siamo pronti a dare mandato al cda di individuare ogni possibile azione finalizzata alla tutela dell'immagine dell'azienda (e dunque dei soci) in tutte le sedi. Contestualmente ricordiamo che, da sempre, tutti i soggetti istituzionali e politici del territorio hanno avuto garantita adeguata rappresentanza, partecipazione e condivisione rispetto alle scelte e alle decisioni di competenza dell’Assemblea dei soci. Proprio nell’ottica di un sempre maggior coinvolgimento, il governo della società ha mutato la sua composizione, passando dalla forma dell’amministratore unico a quella collegiale di un consiglio d’amministrazione, non a caso votato all’unanimità da tutti i soci», aggiungono i sindaci.
«Assicuriamo dunque il pieno sostegno all’operato dell’attuale cda dell'azienda - concludono - così come la convinta condivisione di quanto già espresso dal collega sindaco del Comune di Fidenza, le cui proposte vanno esattamente nella direzione da tutti noi auspicata: tutela di un’azienda sana, di chi ci lavora, tutela dei cittadini. Impegno totale e collettivo contro qualsiasi forma di illegalità nel nostro territorio». r.c.
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