Reggio Emilia
Foto d'archivio
Il tribunale di Reggio Emilia ha approvato l’omologa del concordato preventivo per il Gruppo Ferrarini, storica azienda di salumi, che passerà al gruppo valtellinese Pini con l’80% delle quote, mentre il 20% andrà alla partecipata statale Amco. A ribadirlo è stata la sentenza del collegio di giudici (presidente Francesco Parisoli, a latere Simona Boiardi e Niccolò Stanzani Maserati) che ha messo la parola fine a un concordato durato 5 anni (prima domanda depositata il 23 luglio 2018), come riporta il Resto del Carlino di Reggio Emilia.
Il marchio Ferrarini resterà, ma dopo quasi 70 anni si chiude un’era perché non ci sarà più un componente della famiglia fondatrice alla guida dell’azienda. E’ imminente la nomina di un nuovo Cda. Tolti i 90 milioni per i creditori privilegiati - tra cui i dipendenti che avevano tre mesi di stipendi arretrati durante il terremoto economico del 2018 che ha portato un 'bucò complessivo di 286 milioni di euro - di fatto è stato confermato l'intero quadro approvato col 72% delle preferenze all’adunanza dello scorso ottobre. In totale, tra privilegiati e chirografari, il piano prevede un esborso di quasi 160 milioni di euro.
Tra i creditori c'era la stessa Pini (rimborsata al 25%) che ha continuato a garantire liquidità a un’azienda che nonostante la procedura ha prodotti utili (circa 3 milioni nel 2022 e 120 milioni di ricavi) e che ha promesso un investimento di rilancio per un nuovo stabilimento da 70 milioni di euro e assunzioni di 400 dipendenti. Tra i creditori figurava anche Re-New Holding, la società in cui sono confluite Gsi-Bonterre, Opas ed Happy Pig che aveva avanzato una proposta concordataria in opposizione a Pini-Amco, respinta però su tre punti sia dal tribunale di Reggio che in Appello a Bologna. In ogni caso, ci sono ancora 30 giorni per presentare altri reclami, che farebbero slittare ancora più avanti l’omologa definitiva e quindi l’inizio dei pagamenti ai creditori. Ferrarini - tramite una nota - ha espresso «soddisfazione per l’approvazione dell’omologa».
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