SINDACATI
Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di avviare nei mesi di aprile e maggio una fase di mobilitazione unitaria con la realizzazione di una generalizzata campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e con la convocazione di tre manifestazioni interregionali (Nord, Centro, Sud) che si svolgeranno a Bologna (sabato 6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio).
La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da Cgil, Cisl e Uil e dalle Categorie nei confronti del Governo e del Sistema delle Imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, Lisa Gattini, segretaria generale Cgil Parma, sottolinea l’'importanza della questione retributiva e salariale: “È una delle tematiche portate all'attenzione delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche delle pensionate e dei pensionati, nella tornata delle assemblee unitarie che ha caratterizzato la preparazione della grande manifestazione che si svolgerà a Bologna sabato 6 maggio. In un particolare momento in cui l'inflazione è arrivata a toccare le due cifre e anche il rincaro dei servizi, delle materie prime, dei beni di consumo primari hanno fortemente danneggiato e compromesso il potere salariale di chi lavora e di chi ha lavorato ed è in pensione, noi riteniamo assolutamente imprescindibili misure volte ad un adeguamento del potere d'acquisto dei lavoratori.” Gattini non nasconde la preoccupazione per l'eliminazione del reddito di cittadinanza: “Creerà ulteriori disagi che si ripercuoteranno comunque sulla collettività, perché è inimmaginabile che persone che si trovano in una fascia d'età non più appetibile per il mercato del lavoro possano essere private di quello che di fatto è il minimo per la sussistenza".
Sul tema del fisco, interviene Angela Calò, segretario generale aggiunto Cisl Parma Piacenza: “Saremo a Bologna anche per ribadire la nostra contrarietà sia alla flat-tax di qualunque genere che alla riduzione del numero delle aliquote perché sono scelte che avvantagiano soprattutto i redditi alti e altissimi. Occorre restituire ai lavoratori il il dreanggio fiscale (fiscal drag) che penalizza ulteriormente i già insufficienti adeguamenti salariali all’inflazione.” Tra le richieste in questo senso, anche la ridefinizione e l’ampliamento della base imponibile dell’IRPEF: “Occorre eliminare i privilegi costituiti a favore dei percettori di redditi diversi da quello da lavoro dipendente e da pensioni – osserva Calò – e proseguire la revisione di aliquote, scaglioni e detrazioni a beneficio dei redditi medio-bassi”.
Mario Miano, coordinatore provinciale di Uil Emilia Romagna, afferma che “nelle proposte del Governo non ci sono risorse per i rinnovi contrattuali del settore pubblico. Non sono previsti investimenti assolutamente necessari alla riprogettazione del Sistema Sanitario Nazionale che, nei prossimi mesi, rischia il collasso in quasi tutte le Regioni. Inoltre – conclude Miano – il Def non dà risposte alle attese dei pensionati sui quali gravano il doppio delle tasse rispetto ai loro colleghi europei”.
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