Acqua
Emiliambiente investirà quasi 50 milioni in 6 anni. La società serve 11 Comuni
Quasi 50 milioni di investimenti in 6 anni fra rigenerazione delle reti, transizione energetica e digitale e innovazioni di vario genere. Emiliambiente Spa dà il via a un corposo piano approvato nei giorni scorsi dall'assemblea dei soci. Il Piano industriale per il sessennio 2024-2029 si basa su due elementi: il Piano operativo degli investimenti e una proposta di un progetto per la riorganizzazione dell’ambito provinciale del Servizio finalizzato al mantenimento della governance pubblica, da approfondire con uno studio di fattibilità in vista della scadenza degli affidamenti nel 2027.
L’assemblea inoltre ha approvato il bilancio. Il 2023 si è chiuso con 18,2 milioni di fatturato, 1,7 milioni di risultato operativo della gestione e 1,85 milioni di euro di utile.
Investimenti 2024-2029
In pratica Emiliambiente prevede di raddoppiare la mole di investimenti: 49.687.379 euro nel 2024-29 rappresentano un aumento del 97% rispetto a quanto pianificato nel quadriennio precedente. Equivale a una media annua di circa 81 euro per abitante, in linea con le indicazioni di Arera e gli standard dell'Unione europea.
«Il Piano operativo degli investimenti, già validato dal Consiglio locale Atersir lo scorso 28 marzo - spiega Marco Giorgi, direttore generale di Emiliambiente - sostiene gli obiettivi strategici dell’azienda per il prossimo futuro: la rigenerazione della rete e la transizione digitale, con il passaggio da una gestione emergenziale a una predittiva grazie alla creazione del gemello digitale delle reti, già implementata, e alla futura applicazione dell’Intelligenza Artificiale al modello; la tutela della qualità e della sicurezza dell’acqua tramite la realizzazione del Water Safety Plan. La Transizione Energetica, che nella sua prima fase prevede il progetto per la realizzazione di impianti fotovoltaici sui nostri siti produttivi per una produzione attesa di energia rinnovabile di 2.056 MWh/anno, circa il 20% del fabbisogno totale. Infine, un impegno che abbiamo definito “culturale” per lo sviluppo delle competenze interne e la diffusione di stili di vita sostenibili nella comunità».
Alcuni esempi. La fetta più consistente di investimenti riguarda la riduzione delle perdite nella rete dell'acquedotto: 20,9 milioni in 6 anni. Emiliambiente spenderà 20mila euro all'anno sulla sicurezza dell'acqua, per un totale di 120mila. Fra 2024 e 2027 saranno investiti 8,2 milioni per la misurazione dei consumi attraverso gli smart meter (i contatori che rilevano i consumi a distanza e sono in grado di mandare i segnali di consumo costantemente alle centrali di controllo). All'efficientamento di fognature e impianti di depurazione sono assegnati altri 7,55 milioni in 6 anni. Due milioni per il fotovoltaico; 2,82 mln per aumentare il rendimento delle centrali di captazione.
I progetti per il 2027
Nel 2027 scadrà il contratto di servizio ed è prevista una nuova gara. In provincia di Parma la gestione del servizio idrico è affidata da Atersir ai gestori EmiliAmbiente Spa, Montagna 2000 Spa e Ireti Spa, società del gruppo Iren Spa, con diversa competenza territoriale. Tutti gli affidamenti vigenti scadranno il 31 dicembre 2027. Da qui il progetto lanciato da Emiliambiente: studiare la creazione di un soggetto che aggreghi le infrastrutture idriche di tutta la provincia, per fare in modo che il territorio si presenti compatto all'appuntamento del 2027. Si manterrebbe così la guida pubblica del settore e si potrebbe potenziare l'efficienza globale del servizio idrico.
Adriano Fava, presidente di Emiliambiente, entra nei dettagli: «Se è vero che la normativa incoraggia l’aggregazione tra livelli di governo e il conseguimento di economie di scala e di scopo a livello gestionale restano di primaria importanza per le Amministrazioni proprietarie dell’azienda, nonché per i cittadini che queste rappresentano, due esigenze speculari: il mantenimento di una governance pubblica sufficientemente forte e l’attivazione di modalità di gestione radicate nel territorio, cioè capaci, nei confronti dello stesso, di attenzione e vicinanza. Emiliambiente è a totale partecipazione pubblica, è proprietaria di parte delle reti e degli impianti attualmente in sua gestione, ed è depositaria di un patrimonio di competenze che sarebbe difficilmente ricostruibile per il territorio. Con questo Piano industriale l’azienda dimostra la solidità necessaria a candidarsi come uno dei protagonisti della necessaria riorganizzazione dell’ambito, in vista della scadenza dei contratti per la gestione del servizio».
Per andare avanti su questa strada occorre studiare la fattibilità sia tecnica sia politico-gestionale. Ma il dado è tratto. E la scadenza si avvicina. r.eco.
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