RIESAME
I giudici del tribunale del Riesame di Bologna hanno confermato la detenzione in carcere per Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino indagato dalla procura di Modena per omicidio volontario aggravato in seguito alla morte della 32enne Alice Neri, trovata carbonizzata nella sua auto bruciata alla fine di novembre dello scorso anno nelle campagne di Concordia, nella Bassa modenese.
Mohamed Gaaloul era stato rintracciato in Francia, dove era andato nei giorni successivi al ritrovamento del cadavere a sua detta «per motivi di lavoro». Ad avanzare la richiesta di scarcerazione del 29enne Gaaloul è stato l’avvocato che lo difende, il modenese Roberto Ghini. Mohamed Gaaloul si è sempre detto estraneo ai fatti che gli vengono contestati. Ora il legale resta in attesa delle motivazioni.
«Prendo atto della decisione e attendo con interesse le motivazioni che saranno depositate tra 45 giorni. Rimango fermamente convinto della mancanza di elementi essenziali: non si sa cosa ha provocato il decesso della signora Alice Neri. Men che meno le ragioni che avrebbero dovuto muovere il mio assistito». Roberto Ghini, avvocato di Mohamed Gaaloul, commenta con queste parole la decisione del tribunale del Riesame di Bologna che ha confermato il carcere per il 29enne principale indagato per la morte della 32enne trovata carbonizzata nel Modenese. «L'auspicio - aggiunge il legale del giovane tunisino - è che le indagini proseguano ad ampio spettro. Senza tralasciare ipotesi alternative. Siamo di fronte ad un procedimento indiziario e tutte le volte che ciò accade c'è il rischio che ci si accontenti di un’ipotesi semplicemente possibile senza cercare la verità storica».
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