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Mixology e tè? Si può fare

Mixology e tè? Si può fare

di Andrea Grignaffini

18 Giugno 2020, 10:49

Nel mondo dei cocktail si diffondono sempre nuove tendenze soprattutto per la maestria e la creatività di molti barman che spaziano anche su prodotti un tempo considerati tabù. 
E’ anche un momento storico in cui si tende a non esagerare con le bevande alcoliche così si può optare per qualcosa di più leggero e il tè, pur considerato un veterano degli infusi, entra oggi a pieno titolo nella «nuova mixology». 
Abbinamento té e alcolici
Quando si parla di tè il nostro pensiero corre all’l’Inghilterra, in modo particolare a Londra e alla tradizionale abitudine dell’imperdibile formula del tè delle cinque pomeridiane. Una pausa che nel tempo ha visto tramutarsi in qualcosa di nuovo, invitante e soprattutto da centellinare in qualsiasi momento della giornata.
 E allora ecco accostare al tè, un tot di alcolico prediligendo gin e vodka nella stagione calda sia come aperitivo che digestivo ma soprattutto come dissetante mentre nelle fredde giornate invernali cosa c’è di meglio che gustarlo miscelato a rum o a cognac? Nella preparazione di un eccellente cocktail il merito va tutto al bartender che sappia dosare ed equilibrare i vari componenti per ottenere un drink vincente poiché queste nuove preparazioni non fanno parte di ricette codificate nel tempo ma tocca al nostro barman usarle con accortezza ed equilibrio. 
Si tende a completarlo con l’aggiunta di succhi di agrumi, miele, bitter, panna o burro, non mancano versioni con il tè le cui foglie già utilizzate per l’infuso vengono fatte lentamente affumicare per aggiungere un tocco fumé. 
La versione analcolica
Freddo o caldo il tè nella versione analcolica viene esaltato e aromatizzato da frutta, sciroppi a base di erbe, oppure da spezie, selezionate accuratamente, e calibrate per offrire un gusto particolarmente gradito e accattivante.
 E’ compito del barman vagliare le varie miscele dei tè e interpretale con il giusto tempo di infusione per poi consentire di ottenere un drink rinfrescante, dissetante, creativo ed equilibrato in tutte le sue accezioni senza dimenticare la perfetta presentazione come la quantità di ghiaccio, il bicchiere e il giusto modo di miscelare gli ingredienti fino ad ottenere un prodotto finale raffinato da proporre come dissetante per l’estate o più consono alla stagione fredda tanto da risultare un po’ ruffiano per conquistare il cliente sia maschile che femminile. 
I consigli dell'esperto
Abbiamo chiesto a Ciro Fontanesi, direttore Corso Sala Bar di Alma, espertissimo del mondo dei tè, qualche idea per l’estate ed ecco due consigli: Yin e Yang. 
«Il primo è Yin ovvero un cocktail rinfrescante che parte come base da Brooklyn Gin (che ha 2 botaniche: scorza di limone e ginepro) molto agrumato che assocerei a un tè dello Yunnan estratto a freddo molto fresco e profumato.  Parti 6 di tè, 4 di Gin: Completo con un dash di soda per dare vivacità e salinità. Servo in coppa larga con cubo unico di ghiaccio da cui ricavo un incavo superiormente per mettere alla fine una guarnizione fondamentale che si mischierà con il cocktail mentre bevo di polvere di yuzu. Uso un mixing glass e poi vado con uno strainer in coppa già raffreddata con il cubo all’interno già modellato. Questo l’ho chiamato Oriental Bitter usando il Bitter di Di Baldo. Un cocktail Yang ovvero che dà calore, più maschio. Uso la stessa tecnica del precedente ma farò una estrazione del tè a caldo e poi lo raffreddo. Uso un tè invecchiato che mi darà note dolci, speziate, orientali. Chiudo con una spinta piccante della Ginger Beer e nell’incavo metterò della curcuma. Cocktail che può puntare sull’aspetto salutista avendo curcuma, zenzero e tè al suo interno».
 

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