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Farina di castagne dell'Appennino, un'azienda di Casarola al secondo posto

Farina di castagne dell'Appennino, un'azienda di Casarola al secondo posto

Le farine in gara

06 Gennaio 2024, 17:03

È al femminile il mondo della farina di castagne che nel suo processo di trasformazione della castagna, dalla raccolta alla farina, prevede almeno dieci passaggi di cui sette (tra cui i più importanti, come la cernita) vengono ancora svolti a mano. A decretarlo è stato il contest "Dolce e Farina", andato in scena sabato a Sassalbo presso la sede del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, che ha visto vincitrice l’agriturismo "Al di là dell’acqua", azienda di Fivizzano, condotta da Giovanna Zurlo. A sfidarsi ben 17 produttori di farina di castagna delle provincie di Parma, Reggio, Massa Carrara e Lucca. Seconde classificate a pari merito Francesca Malfanti (Sassalbo) e Paolo Zammarchi (Casarola, Parma) Terzo Azienda agricola La Bucolika di Fazzano.

“Sono in Lunigiana da 12 anni – spiega Giovanna Zurlo, la cui azienda si estende per 20 ettari e dispone di 1 ettaro di castagneto da cui si producono 250 chili di farina – in piazza Medicea a Fivizzano abbiamo recentemente aperto una bottega del gusto per valorizzare i prodotti a chilometro zero. Dalla coltivazione del castagno, alla raccolta, alla cernita, all’essicazione con altre aziende: tutta la filiera del castagno è fatta ancora a mano”.

Le 18 farine (una fuori concorso) sono state valutate da esperti del settore e giornalisti come Mario Giannarelli, Giuseppe Mignani, Doris Corsini, Francesca Nobili e Gabriele Arlotti.

Luca Martinelli, consigliere del parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano, ha condotto la giornata: “La tradizione millenaria della farina di castagne, pane di queste montagne, unisce i due lati del crinale. Da alcuni anni sta ottenendo significativi riconoscimenti”. Solo in Lunigiana se ne producevano 100 anni fa 130 mila quintali. L’obiettivo è tornare a produrne 30.000 e farne un vero e proprio elemento economico. L’estate 2023, con clima e siccità, ha penalizzato la produzione ma la giuria ha rilevato come nel 2023 ha avuto una qualità adeguata.

Marco Picciati, presidente del Consorzio castanicoltori Appennino reggiano ha ricordato “come la tradizione della castagna può dare valore al territorio e, in Emilia-Romagna, ora ci sono anche risorse del piano di sviluppo rurale per la gestione dei castagneti”.

Apprezzatissimo, a fine giornata, la degustazione del Ristorante Fiorini di Sassalbo, del Ristorante Gambin di Podenzana e dai Pattonari di Agnino. Alle premiazioni sono intervenuti il presidente e il direttore del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano Fausto Giovanelli e Giuseppe Vignali, e i sindaci Giuseppe Delsante (Corniglio), Gianluigi Giannetti (Fivizzano).


I PRODUTTORI CHE HANNO GAREGGIATO

Garfagnana

Agriturismo Il Cilla, Giuncugnano

Agriturismo Il Grillo, Giuncugnano

Garfagnana Coop, San Romano in Garfagnana

Appennino Parmense

Zammarchi Riccardo, Casarola, Monchio delle Corti

Zammarchi Paolo, Casarola, Monchio delle Corti

Az agricola Ranch Al Cassinel di Branchi Barbara, Monchio delle Corti


Appennino Reggiano


I Briganti di Cerreto, Ventasso

Altimonti, Civag, Villa Minozzo


Lunigiana


Giovanna Zurlo, Fivizzano

Tonelli Mara, Giannarelli Annamaria,
Grassi Michela, Sassalbo Fivizzano

Malfanti Francesca, Fivizzano

Az. Agricola La Bucolika, Fivizzano

Salvetti Franca, Regnano Casola Lunigiana

Boschetti Giancarlo, Tavernelle Licciana Nardi

Lucia Giannarelli, Sassalbo Fivizzano

Fabrizio Colonnata, Vinca Fivizzano

Dino Furletti, Sassalbo Fivizzano

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