Merano
È costata cara a un ristorante di Merano un menù azzardato, ma ancor più scambiare con Grana Padano. Sul menù, infatti, c'era scritto genericamente "Parmigiano Reggiano", mentre invece, sul piatto arrivava il prodotto padano. A vigilare e a "pizzicare" il ristorante gli agenti del Consorzio tutela del Parmigiano Reggiano. Al ristorante 4mila euro di multa. Una questione, il nome corretto dei marchi, che è arrivata anche in tv: un noto programma culinario ha dovuto abituare tutti i cuochi e personaggi che intervengono ad usare la corretta denominazione: Parmigiano e Parmigiano Reggiano sono marchi registrati attribuibili solo a quei prodotti; qualsiasi altro tipo di formaggio da grattugiare non può utilizzarne il nome. Dunque se il ristorante usa Grana Padano o anche Trentingrana deve dichiararlo nel menù oppure utilizzare una dicitura generica tipo «formaggio grattugiato o stagionato». Non è servita a nulla la discesa in campo dell’Unione Commercio turismo e servizi dell’Alto Adige a difesa del ristorante: "Non c’era intenzione di frodare o ingannare il cliente ha semplicemente scelto una dicitura per far capire meglio al cliente di che prodotto si stesse parlando". Non si parla di più o meno buono, di qualità, ma di nome corretto e il Consorzio sta combattendo la battaglia per tutelare il proprio marchio di denominazione d’origine difendendolo dall’utilizzo casuale e generico che a volte fanno.
© Riproduzione riservata
Chirurgia mini-invasiva
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata