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Generazione bit. Owlcat, il nuovo faro per gli appassionati di giochi di ruolo

Generazione bit. Owlcat, il nuovo faro per gli appassionati di giochi di ruolo

di Riccardo Anselmi

08 Settembre 2024, 18:53

Non importa quanto mutevole possa apparire il digital entertainment. Anche nei momenti più bui, quando tutto sembra perduto, c’è sempre qualcuno pronto a raccogliere la torcia. La scena dei giochi di ruolo degli ultimi anni è un esempio perfetto. Mentre agli occhi dei fan cadevano uno dopo l’altro vecchi miti, ne sorgevano presto di nuovi. Il caso più eclatante è forse quello di Cd Projekt, la casa di The Witcher e Cyberpunk 2077 che ha reinventato i kolossal del genere spostando l’asse dagli Usa all’Europa centro-orientale, dove poi sarebbero nati anche altri cult, come Kingdom Come: Deliverance di Warhorse, Disco Elysium di ZA/UM, senza dimenticare il più fresco capolavoro made in Europe, cioè Baldur’s Gate 3, che comunque affonda le radici lontano, nella pluripremiata storia dei Larian Studios.
Oggi un vero faro è Owlcat: il team ha saputo riprendere in mano nel migliore dei modi, con tanta competenza e passione, l’old school degli gdr, riportando in auge proprio le dinamiche più spiccatamente ruolistiche che progressivamente venivano lasciate in disparte dalle correnti maggiormente mainstream. È un po’ l’erede dei grandi classici della gloriosa stagione che, tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, vide protagonista Interplay la quale, quando non sviluppava direttamente, attraverso la controllata Black Isle, pilastri come Fallout, Icewind Dale e Planescape Torment, pubblicava nientepopodimeno che gli originali Baldur’s Gate di Bioware.

Un passaggio che ora ha compiuto anche Owlcat, annunciando, parallelamente all’impegno nella creazione dei suoi titoli, una divisione editoriale, con cui dare voce agli esponenti più interessanti del filone che la stessa Owlcat ha contribuito a rilanciare grazie a successi come la saga fantasy di Pathfinder: Kingmaker e Pathfinder: Wrath of the Righteous o il recente Warhammer 40,000: Rogue Trader, ambientato nel famoso universo fantascientifico degli space marine di Games Workshop e con il quale la compagnia ha confermato - oltre alla capacità di infondere tutta la profondità ricca di sfumature dei giochi di ruolo basati sull’intreccio continuo di diramazioni dove ogni scelta o caratteristiche comporta diverse conseguenze – l’assoluta maestria nel gestire licenze così complesse e importanti.

Appena accomiatatisi dall’acclamato Pathfinder: Wrath of the Righteous con l’uscita di A Dance of Masks, l’ultimo di un’ampia sequenza di contenuti scaricabili (corrispondenti a sei dlc suddivisi in due season pass lungo tre anni) cui fa adesso da coda un piccolo crossover con Children of Morta, e mentre fervono i preparativi per un supporto simile sul fronte di Warhammer 40,000: Rogue Trader, che a fine mese aprirà i cancelli di Void Shadows, il primo di una coppia di episodi extra da un quindicina di ore ciascuno, Owlcat ha già messo in cantiere la pubblicazione di due crpg che promettono faville, in grado di accendere subito molta curiosità. Rue Valley, firmato da Emotion Spark, racconta i drammi esistenziali di un personaggio bloccato in un loop temporale e potrebbe dire la sua in quella tradizione metafisica che ha i capisaldi in Torment e Disco Elysium. Shadow of the Road di Another Angle conduce invece in un Giappone feudale formato gdr dove si mischiano lo steampunk e il folklore degli yokai, ricordando se vogliamo anche il leggendario Arcanum di Troika, ma in una cornice poco frequentata dal genere, se si esclude l’esperimento di Jade Empire, il gioco di ruolo nell’antica Cina di Bioware.
 

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