La gazza ladra
Ma come si permette una «crisi politico-istituzionale» di distrarci così palesemente dalla vicenda, quella sì fonte di serissime preoccupazioni, della fine della love story tra la Pupa e il Pupone?
Ma, diavolaccio che fa le pentole e non ha coperchi sottomano, possiamo arrancare verso Ferragosto, come zombie sopravvissuti alla calura padana, senza nulla più sapere del Capitano e della bella Gigogin, manco un mezzo dettaglio: di colpo, come svaniti dopo un trattamento col termovalorizzatore, sono letteralmente sparite tutte le news (ed eventuali novità dell’ultima e della penultima ora) sullo strappo della coppia Francesco Totti / Ilary Blasi.
Ma non è possibile accettare tutto questo, far finta che si siano come volatilizzati o «rispettare la loro privacy» come fosse un esercizio civile inevitabile dopo che per una ventina d’anni ci siamo fatti e nutriti prima della diretta in tv delle nozze, con lui “pinguinato” e lei «‘mo te faccio vedè che mica so burina, ah bello!», abbiamo trepidato ad ogni nascita delle creature ma soprattutto al nome che per loro sarebbe stato scelto, abbiamo pianto mentre lui lasciava il campo e lei lo consolava, mentre scalava pian piano i gradini della popolarità televisiva, non più una “Letterina” qualsiasi ma una conduttrice e di prima serata, lui che forse si stufa di non averla mai a casa in Roma, solo dentro quei venticinque locali come casa in città, lei a strigliare Fabrizio Corona in tv e a dirgliene quattro a quello, «N’ infamone», poi si piazza a dirigere il traffico dal vai e vieni all’Isola dei Famosi, dove lei spicca anche perché è l’unica veramente “famosa”. Poi, per lei, la “fuga” in Tanzania (un last minute? Niente lista d’attesa? Niente scioperi) il giorno dopo il comunicato disgiunto dei due che hanno affidato il loro «dolore» alle agenzie (e invocano il rispetto della riservatezza), il guaio è che proprio come in un film finito male, a noi resta l’amaro in bocca per via della cancellazione dei due dalla lista delle «breaking news» ed è difficile rinunciare anche solo all’idea che era in programma, di una sit com, sul modello «Sandra & Raimondo», lei che, vai a sapere, pare nel frattempo si sia servita di tal Antonino, ma sì, quello che faceva i bigodini alla Belen e che, a quanto pare, sa come si fa a metter su una bella messa in piega, che come tale, non è permanente; mentre lui, mesto dopo tanto splendore, si starebbe consolando con una copia carbone (ma dire sono uguali sarebbe comunque un azzardo) della Ilary dell’Infernetto, una tal Noemi che se non altro tiene vivo al Pupone il ricordo di com’è “l’originale”.
Niente, trapelasse anche una cosina piccina picciò, saremmo contenti, non vogliamo la luna, abbiamo già le stelle o almeno sperare che ci siano strascichi legali, che s’alzi un bel polverone e che la storia ripiombi, farcita come l’ultimo panino al mondo, al centro della cronaca. Non sarebbe umano per noi, trascorrere un’estate a base di propaganda elettorale per le probabili elezioni politiche di settembre/ottobre e non sapere, ad es., se i due si sono rivisti, anche solo per i figli, cosine piccole, mica c’è di mezzo «l’Istituzione Paese», ci basta poco, non toglieteci anche questo se non volete farci vivere una mesta estate, a noi “fragili”, quelli cui far subito il “vaccino del buonumore”: non c’è bisogno di prenotazione, vero?
Buona domenica.
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