AVEVA 85 ANNI
Imprenditore e diplomatico, nato e cresciuto a Parma ma comunque legato alla Svizzera, il Paese d'origine del padre, come testimoniato da quel cognome che rimanda più alla nobiltà prussiana che non alla quotidianità padana. Oscar Romano Von Felten è scomparso venerdì sera, nella sua abitazione, a 85 anni. Inseme al fratello Alfredo fece crescere l'azienda di famiglia, quell'industria conserviera di Fontanini che nel 2013 venne acquisita da un altro storico marchio delle conserve made in Parma, la Rodolfi Mansueto.
«Von Felten ha contribuito significativamente alla creazione e allo sviluppo dell'industria conserviera nel nostro territorio», ricorda Cesare Azzali, direttore dell'Unione parmense degli industriali. Persona «cortese e integerrima», lo descrive il figlio Andrea, era apprezzato per la sua diplomazia.
Tra Parma e la Svizzera
La storia dei von Felten inizia in Svizzera: il padre di Oscar era un imprenditore elvetico che si trasferì in Italia per avviare un'attività nel settore agroalimentare. L'inizio fu nel settore dell'import/export, per poi passare all'industria conserviera con l'acquisto, nel '54, della fabbrica di Fontanini dal principe Ziveri.
A Parma, a pochi chilometri dall'azienda, il 2 novembre 1937 nacque Oscar Romano von Felten, futuro capitano d'industria con una parentesi diplomatica tutt'altro che trascurabile. «L'8 settembre '43 la mia famiglia dovette abbandonare la città e scappare in Svizzera. La fuga fu piuttosto rocambolesca», racconta il figlio dell'imprenditore scomparso. I von Felten vissero, da sfollati, qualche anno a Zurigo. «In quel periodo la città venne anche bombardata per errore dagli americani».
Nel dopoguerra tornarono a Parma, ma la loro casa in via Dante era stata rasa al suolo dai bombardamenti Alleati. «Parma, all'epoca, era una città in rovina», ricorda sempre Andrea, che resterà alla guida dell'azienda di famiglia, al fianco del padre, fino alla vendita ai Rodolfi.
Le bombe e la miseria non furono un ostacolo per Oscar von Felten: dopo la laurea in economia all'ateneo di Parma, nei primi anni Sessanta frequentò, per un master, l'università di Berkeley, in California. «Tornato in città, si occupò dell'azienda fino a quando ha potuto».
Gli anni del terrorismo
Von Felten, oltre che imprenditore, era anche corrispondente consolare del console svizzero di Milano. Un incarico particolarmente delicato in quegli anni Settanta dominati dal terrorismo. Alla fine di quel decennio turbolento, proprio a Parma, la polizia arrestò un terrorista «rosso». L'uomo era un cittadino svizzero e il console chiese a von Felten di andare nel carcere di San Francesco per verificare le sue condizioni. Il giorno dopo l'uomo si suicidò in cella e in Svizzera l'ultra sinistra aspettava il rimpatrio della salma per dar vita alle proteste. «Mio padre riuscì ad evitare le proteste di piazza, facendo rimpatriare la salma su un furgone anonimo che attraversò il valico di Briga, grazie al sistema internazionale di pompe funebri».
«Persona integerrima»
«Mio padre era una persona integerrima ma cortese, mite e allo stesso tempo ferma. Sapeva ascoltare gli altri», racconta sempre il figlio. «Insieme al fratello Alfredo fece crescere l'azienda di famiglia, la dotò di tecnologie all'avanguardia e riuscì a tessere una fitta rete di relazioni internazionali».
Impresa e innovazione
Cesare Azzali, direttore dell'Upi, ricorda: «C'è una fase dell'industria parmigiana in cui persone che provenivano da altri territori hanno trovato, in questo territorio, il contesto ottimale per poter sviluppare le loro capacità imprenditoriali». I von Felten fanno parte di questa storia. «Oscar e Alfredo hanno indubbiamente il merito di aver contribuito a migliorare la capacità innovativa della loro industria conserviera, perché accanto alla trasformazione del pomodoro, l'azienda prima si è evoluta verso l'essicazione in polvere e poi verso la disidratazione delle verdure. Due tecniche che i von Felten ebbero il merito di introdurre e di diffondere».
«Concorrente corretto»
Aldo Rodolfi, presidente della Rodolfi Mansueto e capo consulta settore Conserve vegetali dell'Unione parmense degli industriali, conferma la sua stima per l'imprenditore parmigiano. «Oscar von Felten era una persona seria e corretta. Un concorrente leale, che ha sempre gestito la sua azienda in modo impeccabile e con rigore. Anche durante le trattative che ci portarono ad acquisire la von Felten, i rapporti erano basati su una fiducia reciproca».
Pierluigi Dallapina
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