incidente di vigatto
«Simone è morto in sella alla propria moto, praticando l'hobby che più amava». Lo ripete più volte la moglie Nadia, distrutta dal dolore per la tragica perdita del proprio marito.
Originario di San Secondo
Simone Bocchia aveva 51 anni, era un artigiano edile e viveva a Sissa dal 2008. Originario di San Secondo, dove vivono la mamma e la sorella, era conosciuto in paese e in città per la sua grande passione per le moto. Persona solare e di grande compagnia, sapeva farsi ben volere da tutti. La sua morte improvvisa - avvenuta esattamente sedici anni dopo quella del padre, scomparso il 5 febbraio 2007 - lascia un vuoto enorme tra i familiari, le figlie Alessia e Valentina, e tra i tanti che lo conoscevano.
Quelle indimenticabili gite
«Stavamo assieme dal 2005 - ricorda la moglie - e vivevamo qui a Sissa dal 2008. In questo momento di enorme dolore, l'unica cosa che mi fa stare meglio è sapere che Simone se ne sia andato mentre faceva qualcosa di bello, che amava. Saperlo felice nei suoi ultimi momenti è l'unica cosa che mi solleva».
Simone Bocchia non amava soltanto le moto da cross, ma anche quelle da strada. Grande appassionato delle due ruote della Ducati, era iscritto al moto club dell'omonimo marchio. «Abbiamo fatto tanti viaggi in sella alla sua Ducati assieme ad altri amici - racconta ancora la moglie -. Con i componenti del club abbiamo condiviso la stessa passione per le due ruote».
«Una persona unica»
Fatica a trattenere le lacrime anche Alessia, una delle due figlie di Nadia, che si è recata sul luogo della tragedia assieme alla madre subito dopo l'accaduto. «Simone era una persona unica - commenta emozionata - con un cuore grande. Era andato a fare un giro in moto assieme a un suo amico, come faceva tutte le domeniche. Ci mancherà tanto».
Il ricordo dei vicini di casa
Faticano a commentare l'accaduto anche i vicini di casa Giusy Falbo e Rosario Mendicino. «L'ultima volta che ci siamo visti con Simone è stato sabato scorso - spiegano -, per i funerali della suocera Marcellina. In quell'occasione non avevamo avuto modo di parlarci, ma vivendo vicini ci si vedeva molto spesso. Siamo davvero sconvolti per quanto è accaduto».
I bambini delle due famiglie sono cresciuti giocando nello stesso cortile, condividendo momenti felici e spensierati. «Prima ci si vedeva molto spesso in compagnia - aggiungono Giusy e Rosario -, poi quando i figli sono cresciuti, le occasioni per stare assieme sono diminuite, ma la stima e l'amicizia reciproche sono rimaste intatte».
Luca Molinari
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata