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PROTESTA

Gli abitanti di Gaione scendono in strada: «Camion e auto a velocità folle, fate qualcosa subito»

Gli abitanti di Gaione scendono in strada: «Camion e auto a velocità folle, fate qualcosa subito»

di Luca Molinari

26 Agosto 2023, 03:01

Gaione scende in strada. E manifesta tutto il proprio malcontento per i tanti problemi che affliggono la frazione.

Ieri mattina gli abitanti del paese a sud della città, esasperati dai problemi legati al traffico e alla velocità che si trascinano da anni, hanno organizzato una protesta per chiedere a gran voce una serie di interventi per migliorare la situazione.

Auto e camion sfrecciano

Per rendersi conto del problema basta fermarsi sul marciapiede ai lati della provinciale che taglia a metà la frazione. Nonostante i cartelli segnalino il centro abitato e il relativo limite dei 50 all'ora, auto e camion sfrecciano come fossero in una tangenziale, mettendo a rischio l'incolumità dei pedoni e dei residenti che devono immettersi con la propria auto sulla provinciale da una delle vie laterali.

«Impossibile attraversare»

«Chi attraversa la strada lo fa a suo rischio e pericolo, nonostante le strisce pedonali infatti, le auto sfrecciano e raramente rallentano perché in nove casi su dieci viaggiano a una velocità tale che non gli consente di frenare per tempo - dichiarano alcuni residenti di via Guatteri, una delle ultime strade laterali prima della fine dell'abitato in direzione San Ruffino -. Dato che a quest'altezza la provinciale fa una semi curva, chi deve immettersi e svoltare verso Parma lo fa alla cieca. Abbiamo installato a nostre spese uno specchio, al pari della maggior parte dei residenti nelle altre strade laterali, ma in inverno non è ben visibile e comunque, le auto viaggiano a una velocità tale che non è possibile effettuare manovre in sicurezza. Molti di noi, per evitare rischi, scelgono di proseguire fino a San Ruffino per poi svoltare e tornare indietro verso Parma».

Tanti incidenti

La strada nel corso del tempo è stata teatro di numerosi incidenti, alcuni anche molto gravi. «Un abitante della zona, in passato - raccontano - per schivare un'auto a folle velocità che proveniva dalla parte opposta, era finito con la propria auto contro una cancellata. Altre volte i ciclisti non vedono uscire le auto dalle laterali e le collisioni sono inevitabili».

Raccolte firme

«In passato abbiamo raccolto firme su firme per chiedere agli enti preposti delle soluzioni per ridurre la velocità dei mezzi e rendere più sicura la frazione - precisano i residenti - finora tutte le nostre richieste sono cadute nel vuoto e, le piccole migliorie effettuate, come l'installazione di specchi all'uscita delle laterali della provinciale o il rifacimento delle righe dei parcheggi, ormai sbiadite, sono state tutte a nostre spese. Ci chiediamo se, come avvenuto in altre strade della periferia cittadina, si debba aspettare l'incidente mortale prima di intervenire».

Le proposte

L’onda verde semaforica era stata disattivata in passato perché non conforme alle norme del Codice della strada, «e comunque molti automobilisti avevano imparato a schivare il rosso andando contromano».

Tra le proposte dei residenti c'è l'installazione di un autovelox fisso, oltre a maggiori controlli da parte della Polizia Locale per far rispettare il divieto al transito dei mezzi pesanti, «che frequentemente sfrecciano in via Montanara, spesso anche a velocità elevata».

La bretellina

«Tanto tempo fa - ricordano i residenti - era stata ipotizzata anche una bretella verso il Baganza per rendere la provinciale a senso unico all'interno dell'abitato, ma da quando l'edilizia si è fermata non se n'è più parlato».

«Pochi parcheggi»

A mancare sono anche i parcheggi, soprattutto nelle vicinanze del ristorante Antichi Sapori, come conferma lo chef Davide Censi. «È un problema che si trascina da lungo tempo - dichiara -. Confermo la pericolosità della provinciale. Le auto sfrecciano a folle velocità e anche per i nostri clienti diventa pericoloso raggiungere il ristorante».

«Frazione dimenticata»

Ad affliggere Gaione, non c'è soltanto il problema del traffico. I residenti infatti, a più riprese, hanno chiesto più arredi per la frazione, come le panchine, oltre ad un area cani, offrendosi addirittura di realizzarla a proprie spese se il comune avesse trovato un'area disponibile. «Avevamo presentato una raccolta con oltre un centinaio di firme, regolarmente protocollata in Comune - spiegano i residenti -. Ci eravamo offerti di farla a nostre spese; serviva solo un terreno disponibile. Al momento però nulla si è mosso e non esiste uno spazio per i cani in tutta la frazione».

«Attenzione al Cinghio»

Anche la manutenzione del verde lascia a desiderare, così come la gestione del canale Cinghio, molto spesso completamente ricoperto di arbusti e vegetazione che, in caso di piene, rischia di fare da tappo e aumentare il rischio di esondazione. «Servirebbe maggiore attenzione anche in questa direzione - ribadiscono i residenti -. Purtroppo i tanti appelli che abbiamo lanciato sono sempre caduti nel vuoto. Speriamo che questa sia la volta buona».

Luca Molinari

© Riproduzione riservata

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