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L'intervista

Luca Martines: «4.500 abbonamenti in 5 giorni. E per il nuovo Tardini ci siamo»

Luca Martines: «4.500 abbonamenti in 5 giorni. E per il nuovo Tardini ci siamo»

di Sandro Piovani

11 Luglio 2024, 03:01

Luca Martines di mestiere fa il Managing Director Corporate del Parma. Ruolo importante e complicato. Tra economia e gestione aziendale, tra risorse e programmazione. Quindi freddezza e cinismo? Macché. Il calcio è una brutta bestia, ti entra nella testa e nel cuore. E questo vale anche per un manager di alto livello come lui, pronto al debutto in serie A. «Compassato ma tifoso: cerco sempre di combinare le due cose. Un decente decoro, ovvio che soffri e gioisci. Emozioni forti». Da tifoso più che da manager. . Lo si capisce anche quando inizia a parlare di una campagna abbonamenti che è appena iniziata. La prima fase, quella della prelazione riservata ai vecchi abbonati, terminerà tra qualche giorno. Sulle ali di un entusiasmo ancora vivo dopo la promozione, con prezzi accessibili. «Da un lato era il desiderio di ringraziare chi ci ha seguito l'anno scorso, chi ha creduto in noi - spiega Martines -. L'abbraccio dei tifosi dopo le partite con Bari e Cremonese è un ricordo ancora vivo in noi. E quindi l'idea era quella di impostare una campagna abbonamenti che ringraziasse proprio i nostri tifosi. Il risultato è stato estremamente positivo, una sorta di volano virtuoso dove i nostri tifosi ci hanno nuovamente ci hanno dato grande gioia e soddisfazione».

Lo testimonia il numero degli abbonati.
«In pochissimi giorni, cinque, sono stati 4.500 i vecchi tifosi che ci hanno rinnovato la loro fiducia. Un risultato importantissimo».

I tifosi invece si chiedono cosa farà il presidente Krause se non si dovesse realizzare il nuovo stadio. Possiamo fare il punto della situazione?
«Beh, sapevamo già che la stagione che sta per iniziare l'avremmo giocata al Tardini, una stagione che sarà molto impegnativa. Il tema dello stadio comunque sta procedendo. Dopo la pubblicazione della “variante urbanistica” sul Bur Regionale, effettuata come previsto dalla legge regionale 24/2017, cittadini, istituzioni ed enti amministrativi hanno fatto pervenire al Comune di Parma un consistente numero di richieste e rilievi per un totale di 36 osservazioni con relativi sottopunti. Il Parma ha fornito piena collaborazione al Comune nell’elaborare i riscontri alle stesse che si sono sostanziate in un totale di 100 risposte e controdeduzioni. Il Comune ha già risposto a tutte le richieste, rimane ancora aperto il puntuale riscontro su alcuni rilievi da parte di altri enti».

Sin qui la procedura. Ma con quali tempistiche?
«Stiamo collaborando con il Comune per questi ultimi rilievi e siamo confidenti che si arrivi ad una conclusione nel più breve tempo possibile. Ci siamo prefissi di arrivare alla fine del 2024 con il completo espletamento delle pratiche, con l'approvazione del progetto tecnico e poi di quello esecutivo. Siamo allineati sull'idea di arrivare a fine anno ed avere il semaforo verde per dare il via alla parte esecutiva, più concreta. Per cui restiamo legati e fiduciosi a queste tempistiche».

Per quanto riguarda la concessione dello stadio al Parma, ci sono novità?
«No, allo stato attuale non abbiamo ancora nulla da anticipare anche perché queste sono tematiche che sta portando avanti personalmente il presidente Krause».

Dal Tardini allo stadio temporaneo: ci sono novità?
«Le ipotesi aperte sono sempre le stesse, quelle a cui era stata data una certa visibilità. Stiamo facendo una serie di analisi un po' più approfondite, in particolare per quanto riguarda i flussi di traffico. Vogliamo avere delle simulazioni sui possibili impatti del traffico, che è un elemento estremamente importante per capire il tempo di percorrenza nelle diverse possibili soluzioni adottate. La soluzione comunque sarà quello dello stadio temporaneo».

Altro tema che appassiona i tifosi è il mercato. Lei non entra nelle scelte tecniche ma dà supporto economico alle operazioni in atto: possiamo dire che si parte dai prolungamenti di contratto, poi le cessioni e infine le entrate?
«Direi di sì. Questa è una buona prassi. Comunque abbiamo una rosa promettente e questo è il piano che stiamo seguendo: i rinnovi, poi gli asset attuali e poi gli inserimenti mirati. In ogni caso ci sono sempre le eccezioni».

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