Calcio dilettanti
È uno dei dirigenti più noti della provincia di Parma, che ha ricoperto il ruolo sia di direttore generale sia di direttore sportivo in diverse realtà, vincendo campionati e ottenendo salvezze. Stiamo parlando di Giuseppe Carpi, che nella passata stagione era al Felino, ma con la débacle della società, che infatti non si è iscritta al campionato di Promozione, ha deciso prima di accettare la corte del Carignano, per poi capire di non essere al posto giusto nel momento giusto, tant’è che, pur corteggiato da diverse società, anche blasonate, ha optato per il Real Sala Baganza, dove ha sposato un progetto ambizioso di rilancio dopo l’ultimo posto, con relativa retrocessione, della passata stagione.
Dopo l’anno di Felino, avevi scelto Carignano assieme a Ghini e ora il Real Sala Baganza. Perché?
«L’anno scorso a Felino c’era mio genero Filippo Pioli, al quale sono molto legato, e ho accettato di dare una mano alla società. Quando ho visto che le cose stavano precipitando mi sono dimesso e avevo accettato la soluzione Carignano, sia io che mio genero Filippo, ma ho incontrato difficoltà relazionali in particolar modo con un dirigente, senza fare nomi, che non ha mai lavorato a livelli di Promozione e a mio avviso ha gestito molto male alcune situazioni, per questo motivo ho valutato altre soluzioni».
Cos’è che ti ha convinto ad accettare il Real Sala, visto che avevi altre tre proposte importanti di società sempre a livello di Promozione-Eccellenza?
«Si tratta di una società neo retrocessa, con molti giovani, con un mister aggressivo e preparato come Francesco Colacicco e inoltre ho ritrovato in dirigenza un amico col quale ho sempre sognato di fare calcio, ossia Max Ravanetti».
A proposito di Ravanetti: lo conoscevi già sia da giocatore che da dirigente. Sarà lui il tuo braccio destro?
«Ci conosciamo da oltre vent’anni. Sono certo che ci confronteremo su tutto, ma anche con gli altri dirigenti e sono assolutamente sicuro che assieme troveremo sempre le soluzioni ideali per la crescita immediata e futura di questo Real Sala Baganza».
Il fatto che una società inizi la ricostruzione proprio dalla dirigenza, per poi pensare alla squadra, rischiando magari di arrivare anche lunga sul mercato, lo consideri quindi un segnale positivo?
«Assolutamente sì, gettare basi solide per creare un progetto importante è fondamenta e sposo completamente la scelta della società. A livello di giocatori siamo comunque a buon punto perché inizieremo lunedì 19 agosto, subito dopo le ferie, con 26 atleti, quindi con una rosa già completa e abbondante, oltre che molto giovane, ma saremo anche attenti sul mercato per completare l’organico con gli elementi necessari».
La retrocessione del Real Sala Baganza è quindi un incentivo per risalire rapidamente la china…
«Esattamente, perché il Real risorgerà e sono convinto che lo farà in fretta. Ora ha una società forte alle spalle: dirigenti seri e competenti, un mister che ama fare un buon calcio e con tanti ragazzi di belle speranze che sono convinto cresceranno in fretta. Insomma, il bello deve ancora venire».
L’obiettivo è quindi quello di tornare subito in Promozione?
»No, assolutamente. Noi partiremo a fari spenti, in sordina, cercando poi di crescere in settimana in settimana. Credo sia quasi impossibile competere con squadre di altissimo livello per la Prima categoria come Langhiranese, Solignano e Marzolara, che a mio avviso dovrebbero essere le tre più forti, ma con la politica dei piccoli passi diremo la nostra».
Lorenzo Chierici
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