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Il principe del falconiere

Cavozza: «Dopo due mesi, ho ritrovato a Valera il mio falco Dante. Quando mi ha visto mi è volato incontro: grazie»

Cavozza: «Dopo due mesi, ho ritrovato a Valera il mio falco Dante. Quando mi ha visto mi è volato incontro: grazie»

di Mara Varoli

12 Settembre 2024, 03:01

«Gioia infinita»: è contentissimo Marco Cavozza. Dopo due mesi di attesa e di ricerche, ha ritrovato il suo Dante.

Il prezioso falco della squadra del falconiere era sparito all'inizio di luglio e proprio ieri pomeriggio grazie anche all'articolo che aveva pubblicato la «Gazzetta di Parma» all'inizio di agosto, due ragazzi dipendenti dell'Ade lo hanno chiamato: «Pronto, c'è un falco al cimitero di Valera e sembra Dante». Così Cavozza non ci ha pensato un attimo ed è partito subito. Nel frattempo i due ragazzi, Dario Mori e Valentina Corradini, gli hanno inviato una foto. Cavozza non stava più nella pelle perché con la foto non c'erano più dubbi: quel falco era proprio il suo Dante: «Mentre con l'auto raggiungevo il cimitero - spiega nell'entusiasmo Cavozza -, Dario e Valentina sono riusciti a tenere a bada il falco per non farlo allontanare e per non spaventarlo. E devo dire che sono stati bravissimi».

Arrivato a Valera Marco è corso sul posto: gli è bastato allungare il braccio «e Dante mi è subito volato incontro e si è appoggiato sul mio pugno - continua Cavozza -. Un'emozione straordinaria, avevo le lacrime agli occhi dalla felicità: anche Dante era contento, perché dal mio pugno non si è più mosso. E devo dire che nonostante stia stato lontano da casa per due mesi è piuttosto in forma: non è dimagrito, per cui è riuscito a trovare il cibo. L'unica cosa è che aveva molta sete e così gli ho subito dato l'acqua».

Dante è la punta di diamante della famosa squadra di rapaci. E quando due mesi fa era sparito nel nulla, Marco Cavozza aveva fatto sulle pagine della «Gazzetta di Parma» un appello accorato: «Prego chiunque lo vedesse di contattarmi», aveva chiesto.

Dante è un grande lavoratore: un professionista nel suo campo. Ha 10 anni e da sempre viene portato in tutte le città italiane, ma anche in tante importanti aziende: il suo mestiere è quello di cacciare i piccioni dalle piazze, dai monumenti e persino nelle industrie più importanti del territorio.

«Dante è il falco migliore della mia squadra - ricorda Cavozza -. Nel suo lavoro è imbattibile e nel tempo è riuscito a farsi notare e a ricevere tanti applausi anche negli spettacoli di falconeria e nelle gare. Ricordo, come avevo già detto, che nella competizione di Montecatini era arrivato terzo». Un falco super veloce, che in picchiata raggiunge i 200 chilometri orari, per cui quando deve allontanare degli uccelli che danneggiano un monumento o un grande magazzino o che possono costituire un pericolo, come accade negli aeroporti, è davvero un campione. Insomma, il terrore dei piccioni.

Sulla sua sparizione di due mesi fa non c'è stata poi nessuna certezza: la sera prima Cavozza gli aveva dato la cena e poi la mattina dopo la voliera era aperta e Dante scomparso nel nulla: probabilmente era stato spaventato da qualcosa o da qualcuno. E in due mesi un solo avvistamento, a San Pancrazio, ma quando poi Cavozza era arrivato di Dante nemmeno l'ombra. Ma ieri il falconiere è riuscito a trovare il principe della sua squadra. E ora Dante è tornato a casa nelle colline di Traversetolo insieme agli altri 70 rapaci: aquile, falchi e avvoltoi, che vengono impiegati per eventi in tutt'Italia e per le competizioni nazionali e internazionali.

«Vorrei ringraziare tanto Dario e Valentina - conclude Cavozza - per avermi riportato Dante, anche perché ormai avevo perso le speranze».

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