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ROCCABIANCA

Carlo Avanzini, l'imprenditore che «vedeva» il futuro

Addio al fondatore della Padanaplast

Carlo Avanzini, l'imprenditore che «vedeva» il futuro

22 Dicembre 2024, 09:29

Si è spento ieri all'Hospice Piccole Figlie, a 92 anni, Carlo Avanzini, fondatore a Roccabianca della Padanaplast.

Carlo Avanzini, ragioniere, lasciò la Montecatini di Milano (dove si era trasferito nel 1962 quando sposò Ada Trancossi) quando, con la fusione con Edison, «nella nuova Montedison eravamo tutti dei doppioni ed io non potevo stare alla scrivania senza far nulla o quasi», come amava ripetere.

Tornò quindi nella sua amata bassa parmense (dove aveva trascorso gran parte dell'infanzia) e fondò la Padanaplast nel 1971, a Soragna. Ben presto lo spazio per gli ordini che Padanaplast riceveva divenne insufficiente e Avanzini trasferì l’azienda a Fontanelle di Roccabianca, che affiancherà poi con la Padana Tubi. Poi un altro stabilimento a Villanova d’Ardenghi (Pavia), una a Milwakee (Usa). Nel tempo ha fondato anche la PCC (Padana Chemical Compounds) in Ucraina a Ivano-Frankivs'k.

La Padanaplast fu una delle prime aziende al mondo a produrre compound a base poliolefinica per il settore dei cavi. In pratica componenti di plastica che servono per realizzare tubi idro-termo-sanitari e la guaina esterna isolante dei cavi elettrici.

Dopo la prima vendita di una quota minoritaria dell'impresa, nel 2000, alla russo-belga Solvay, Avanzini nel 2002 aveva ceduto l'intera azienda, che nel 2017 è stata acquistata dalla Solvay dal gruppo italiano Finproject ed oggi è una partecipata di Versalis, società del gruppo Eni.

Nonostante i vari passaggi societari - che testimoniano il valore dell'azienda - Padanaplast non ha mai smesso di produrre compound reticolabili per cavi, tubi ed altre applicazioni tecniche. Materiali oggi più che mai essenziali per sostenere la transizione energetica. Dai 70 dipendenti del 2000, Padanaplast oggi garantisce lavoro a 130 persone.

Nel tempo Carlo Avanzini ha fondato anche la PCC (Padana Chemical Compounds) in Ucraina, a Ivano-Frankivs'k, e dopo la vendita di Padanaplast ha acquistato la Sogo Italiana srl e la Ghizzoni D.

Innamorato della bassa parmense, Avanzini ha fatto molto per Roccabianca, dando lavoro a quasi tutto il paese e sovvenzionando attività sportive e di volontariato. Insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro nel 1988, era anche membro attivo del Lions Parma Host, all’interno del quale gli è stato conferito il premio Melvin Jones. È stato anche volontario alla mensa di Padre Lino.

«Uomo onesto oltre ogni limite, cattolico praticante, gentile ed altruista, a detta di tutti un signore di altri tempi - lo ricorda con rimpianto la figlia Stefania - Mite e schivo, ha aiutato tanto, ma sempre nell’ombra, è vissuto per la propria famiglia, che era per lui il fine ultimo di tutto il suo agire, del suo impegno nel lavoro. Ha viaggiato in tutto il mondo, senza mai mancare ad un compleanno, una ricorrenza, una recita scolastica o un saggio di danza».

«Non ha mai avuto dei dipendenti. “Tutti quelli che lavorano con me sono collaboratori, indipendentemente dal loro ruolo in azienda”, diceva sempre - continua la figlia Stefania - Amava definirsi “un artigianello della Bassa” mentre in realtà ha fondato un'azienda altamente innovativa».

«Carlo Avanzini era un imprenditore innamorato del suo lavoro, uno che arrivava in azienda sempre per primo e spegneva la luce per ultimo - lo ricorda Luigi Dalpasso, direttore di stabilimento e amministratore delegato per quasi 20 anni della Padanaplast - Abbiamo lavorato assieme per un anno e mezzo, nel passaggio alla Solvay, ma anche in quel breve tempo ho avuto modo di apprezzarne le doti professionali ed umane».

«Con grande dispiacere ho appreso della scomparsa di Carlo Avanzini, un uomo che con la sua lungimiranza e determinazione ha saputo dare vita a Padanaplast, azienda che ancora oggi rappresenta una risorsa fondamentale per il nostro territorio e per la nostra comunità», dice il sindaco di Roccabianca Alessandro Gattara.

«La sua intuizione imprenditoriale - continua Gattara - ha contribuito a creare posti di lavoro e a portare prosperità a Roccabianca e alle sue frazioni, lasciando un'impronta indelebile nella nostra economia locale. Esprimo il mio più sentito cordoglio alla famiglia di Carlo Avanzini, ai suoi cari e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare al suo fianco. La sua figura continuerà a essere un esempio di dedizione e impegno per le generazioni future».

Carlo Avanzini lascia la moglie Ada, le figlie Stefania, con Stefano, e Chiara, con Christian e il nipote Nicolas. Un rosario sarà recitato questa sera alle 19,30 nella chiesa di Sant'Uldarico, in borgo Felino. Domani alle 14 la partenza del feretro dalle Piccole Figlie, quindi il funerale in Sant'Uldarico e la tumulazione a Diolo di Soragna.

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