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Tribunale

Marito geloso spia le chat della moglie e semina il terrore in casa

Marito geloso spia le chat della moglie e semina il terrore in casa

27 Maggio 2025, 03:01

Vedeva tutto, anche ciò che non c'era, la mente annebbiata dalla gelosia. E tutto voleva sapere, magari per poi interpretarlo a modo suo: per questo, per tenere d'occhio la moglie, era riuscito a intrufolarsi nei suoi profili social. Così, oltre che per maltrattamenti in famiglia, un 38enne è stato giudicato per accesso abusivo a un sistema informatico. Il giudice Alessandro Conti lo ha condannato a due anni e mezzo, sei mesi in meno di quanto richiesto dal pm Laila Papotti.

Una storia che parte da molto lontano. Sia il marito che la moglie sono infatti originari del Sudamerica, dove cominciarono a frequentarsi giovanissimi. Lei rimase incinta di una bimba e raggiunse solo in un secondo tempo il marito che intanto era immigrato a Parma. Dapprima, la coppia visse con la madre di lui, per poi andare ad abitare per conto proprio nel 2011. Pare che i problemi siano cominciati piuttosto presto (l'ex suocera, in aula, ha raccontato di tensioni provocate dall'educazione poco «religiosa» della nuora). Lui, roso dalla gelosia, se la sarebbe presa soprattutto con gli oggetti, spaccando tutto quanto gli capitasse a tiro durante le sue sfuriate, «limitandosi» a minacciare la moglie che si diceva sempre più intenzionata a chiamare i carabinieri. Un comportamento che generava un clima d'ansia in casa, dove nel frattempo era arrivata anche un'altra bimba.

La moglie, alla fine, anziché alle forze dell'ordine si rivolse ai Servizi sociali e, grazie a quanto guadagnato con alcuni lavoretti in nero, si pagò la scuola guida. Con la patente conquistò una maggiore indipendenza e poté trovare un posto come oss. Un lavoro che porta anche a turni di notte. E qui sembra che il marito, portato all'informatica, abbia cominciato a fare in modo che i messaggi ricevuti dalla consorte finissero anche sul proprio smartphone. Per farle capire quanto fosse controllata, le inviava screenshot delle sue chat, aggiungendo frasi come «tu mi stai tradendo».

Poi, ci si mise anche l'alcol. Una sera di Natale, lui rientrò ubriaco e tentò un approccio con la moglie che stava dormendo in vista del risveglio per il turno della notte. Ne seguì un litigio: la donna si rifugiò in bagno, ma nel frattempo si era svegliata anche la figlia più grande. Ragazza che ha testimoniato in aula il clima pesante che si è respirato in casa in quel periodo. Una notte, lui alle 3 entrò anche nella sua camera con il computer, per dirle che la madre lo stava tradendo. L'uomo arrivò anche a chiamare con numeri sconosciuti un collega della moglie che non rispose. Colma la misura, la donna denunciò: il marito venne allontanato di casa. Ora, la condanna.

rob.lon.

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