TRASPORTI «CARBON FREE»
Ridurre l’impatto ambientale della logistica alimentare è l’obiettivo di Barilla. Un percorso complesso che ieri ha visto la presentazione di un pilastro importante: l’utilizzo di tir a zero emissioni, grazie alla partnership strategica con la Vulcan di Rimini e la Nicolosi Trasporti di Catania.
L’esperimento è partito nel 2023 e oggi conta già cinquemila viaggi in Italia con autotreni alimentati con un carburante che promette di essere una valida alternativa all’elettrico, pur utilizzando un motore a combustione interna. È il bio-Lng, liquefied natural gas, o bio-Gnl nella versione in italiano: biometano liquefatto, ricavato dai processi di decomposizione dei rifiuti organici urbani o dei reflui zootecnici delle stalle. Un carburante a impatto zero, che abbatte l’impronta di carbonio, i gas serra e l’emissione di polveri sottili.
Hanno illustrato il progetto Andrea Bosi, key account manager di Vulcan, Aldo Randazzo, chief operating officer della Nicolosi Trasporti, e Gianluigi Mason, logistics Italy director di Barilla. Una giornata di approfondimento tecnico che si è svolta in due luoghi simbolo: una stazione di servizio alle porte di Parma, dove i tir fanno il pieno di bio-Lng, e la sala convegni di Academia Barilla.
All’ombra dei giganti della strada, c’è stata la consegna simbolica a Barilla della garanzia di origine del Gse, il certificato delle fonti rinnovabili rilasciato dal gestore nazionale dei servizi energetici. Un combustibile «carbon neutral» può contribuire in maniera significativa alla riduzione dell’inquinamento causato dai trasporti. La logistica è fondamentale per il sistema economico, ma è anche uno dei punti di maggiore criticità. Se pensiamo che per ognuno dei 5mila trasporti nazionali con tir alimentati a bio-Lng vengono spostate mediamente 15 tonnellate di merci, è evidente che quello di Barilla non è solo un sasso nello stagno, ma l’esempio virtuoso di una delle più importanti aziende italiane. Ad oggi la Nicolosi Trasporti, da trent’anni fornitore di Barilla, ha convertito il 90% del parco macchine a biometano da rifiuti, cioè 330 trattori stradali che spostano duemila semirimorchi. Il primo anello della catena lo garantisce la Vulcan - società italiana di gas liquidi, con oltre 50 anni di esperienza - l’energy provider che distribuisce il bio-Lng in Italia ed Europa. Il biometano proviene da filiera tutta italiana, un esempio concreto di economia circolare. La strategia condivisa si traduce in numeri concreti, tecnologie all’avanguardia e in un modello virtuoso di trasporto a basse emissioni.
Il percorso di Vulcan verso la sostenibilità è stato segnato da tappe importanti, come la prima distribuzione di bio-Lng in Italia nel 2020, direttamente da una bioraffineria.
A confermare l’attenzione verso il ruolo chiave della logistica è stato l’intervento di Massimo Marciani, segretario generale dell’Osservatorio Tcr - Transport Compliance Rating, un organismo no-profit, fondato da grandi aziende del food, della grande distribuzione e da Confindustria per fornire una valutazione preventiva sulla qualità dei servizi offerti dagli operatori di trasporti e logistica. Con questa collaborazione a lungo termine, Barilla, Nicolosi Trasporti e Vulcan dimostrano che la sostenibilità può e deve essere integrata nei processi chiave della supply chain, in un modello di sviluppo virtuoso che guarda al futuro dell’ambiente e dell’alimentazione.
Nicola De Ieso
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