FONTEVIVO
Fontevivo Erano chiusi in un vano scale, come pacchi dimenticati. Nessuna finestra, nessuna luce. Solo buio, odore acre e silenzio.
Due cani lasciati lì dai loro padroni, che nel frattempo si erano separati e trasferiti altrove, voltando le spalle a quegli animali che avevano un tempo scelto di accogliere in casa.
Non è la prima volta che si sente parlare di animali abbandonati, ma questa volta qualcosa è cambiato: la nuova legge che ha modificato il codice penale per punire più duramente chi abbandona, maltratta o costringe un animale a vivere in condizioni disumane è entrata in vigore il 1º luglio, e questo, in provincia di Parma, è il primo caso concreto in cui viene applicata.
I loro ex detentori sono stati denunciati per due reati specifici previsti dal codice penale: maltrattamento di animali (articolo 544-ter codice penale): punisce chiunque causa sofferenze o lesioni a un animale, anche semplicemente lasciandolo vivere in condizioni incompatibili con la sua natura. Con la nuova legge, è prevista la reclusione da sei mesi a due anni e una multa da 5mila a 30mila euro.
Poi abbandono di animali (articolo 727 codice penale): riguarda chi lascia un animale domestico da solo, senza cure o assistenza. Anche questo reato è stato rafforzato: oggi può comportare l’arresto fino a un anno o una multa da 5mila a 10mila euro.
Oltre alla denuncia penale, i due sono stati anche sanzionati per numerose violazioni delle leggi regionali sul benessere animale: mancato accesso a cibo e acqua, assenza di cure veterinarie, spazi non puliti né idonei, e mancata iscrizione all’anagrafe canina.
A lanciare l’allarme è stata una segnalazione e lo scorso 8 luglio la polizia locale di Fontevivo è intervenuta nell’abitazione ormai disabitata, insieme ai veterinari dell’Ausl di Parma. E quello che hanno trovato è difficile persino da raccontare. I due cani erano rinchiusi in un angolo della casa: il vano scale, senza luce naturale, senza aria, senza niente. Niente cibo, niente acqua, niente coperte o rifugi. Solo ciotole vuote, peli sparsi ovunque, feci stratificate sul pavimento. L’aria era così irrespirabile che gli stessi operatori hanno faticato a restare all’interno. Eppure loro, quei due animali, erano lì da giorni. Forse settimane. Uno di loro aveva chiazze prive di pelo sul dorso e sulle zampe. L’altro presentava vistose masse sulla schiena, mai curate. Uno non era nemmeno registrato all’anagrafe canina: agli occhi dello Stato, non esisteva. Ora sono stati messi in salvo, accolti al canile municipale «Lilli e il Vagabondo» di Parma, finalmente accuditi, e i loro ex padroni sono stati denunciati.
Per maltrattamento, perché hanno costretto due esseri viventi a sopportare condizioni insostenibili. E per abbandono, perché li hanno lasciati da soli, in un luogo che non era più casa, senza più nessuna cura, senza nemmeno più il gesto minimo di riempire una ciotola.
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