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Piscina di Pontetaro

Parla il bagnino: «Sono subito intervenuto per soccorrerlo»

Ancora molto grave il bambino finito sott'acqua

Parla il bagnino: «Sono subito intervenuto per soccorrerlo»

di Luca Pelagatti

17 Agosto 2025, 03:01

Per un bambino, probabilmente, non c'è nulla di più bello: ci sono il sole caldo e gli ombrelloni colorati, uno scivolo dove lanciarsi e ogni tuffo nell'acqua così azzurra della piscina è una specie di magia. È un po' come volare. E il divertimento è che sai che non ti puoi fare male.

O meglio: dovrebbe essere così. Ma per quel bimbo di soli otto anni che nel pomeriggio di Ferragosto, intorno alle 16.30, si è lanciato nella piscina del River Summer Club a Pontetaro l'acqua ha smesso di colpo di essere un abbraccio morbido. E si è trasformata in una trappola.

Il piccolo, forse per una congestione, forse vittima del panico per non sapere nuotare, di colpo è andato a fondo. E' stato soccorso prontamente, ognuno ha provato a fare la propria parte. Ma ora è ricoverato nel reparto di Rianimazione del Maggiore. La prognosi è riservata e solo le prossime ore permetteranno ai medici di capire se ce la farà a tornare a ridere.

«Il piccolo era in piscina con la mamma e la sorellina – spiega con comprensibile emozione Samuel De Luca, il bagnino della struttura, l'addetto che per primo ha estratto dall'acqua il bimbo e ha iniziato le manovre di salvataggio. - Ma la madre e la sorella erano un po' distanti, nella vasca per i più piccoli, mentre il bimbo si aggirava intorno alla vasca principale».

Lo abbiamo detto: l'acqua per i bambini è una specie di calamita. E probabilmente non ha saputo resistere. «E' salito sul toboga ed è scivolato in acqua». Forse lo sbalzo di temperatura, forse la reazione per qualcosa che aveva mangiato poco prima: ma un bagnante che era a due passi lo ha sentito sfiorargli una gambe e lo ha visto sprofondare. L'acqua in quel punto non è neppure particolarmente alta: ma, come si dice in questi casi, basta veramente un attimo.

Il bagnino è arrivato velocemente, il corpicino è stato portato all'asciutto e sono iniziate freneticamente quelle manovre che servono a fare riprendere il respiro, a fare il ripartire il battito del cuore.

«Gli ho praticato il massaggio, ho chiesto ed utilizzato il defibrillatore, ho fatto allertare il 112». E soprattutto il bagnino, come tutti intorno, ha trattenuto il fiato. Ad affiancare l'addetto nelle prime mosse di soccorso sono arrivati anche due agenti della Penitenziaria fuori servizio e sulla piscina è calato il silenzio.

«Ero a pochi passi, sono rimasta impietrita – spiega una giovane che aveva scelto di trascorrere il Ferragosto a Pontetaro -. Il tempo sembrava essersi fermato, non si poteva distogliere lo sguardo dal corpicino e allo stesso tempo faceva male capire che era ancora privo di sensi. Poi, rapidamente sono arrivati gli uomini del 118 che hanno preso in mano la situazione».

E con loro gli agenti della polizia e a sirene spiegate il bambino è stato portato al Maggiore con la mamma, comprensibilmente sconvolta. Come sempre in questi casi ci saranno accertamenti da fare, ricostruzioni da parte delle forze dell'ordine che hanno sentito e sentiranno chi era presente e dovranno stabilire eventuali responsabilità. Ma quello che conta, ora, è ovvio, è che il bambino esca da quel baratro in cui è caduto.

«Parlando con la mamma, ci è stato detto che lui aveva mangiato poco prima e quindi la prima ipotesi è quella di una congestione», conclude il bagnino De Luca che già altre volte si è trovato a dover aiutare giovanissimi nei guai. «La reazione da parte nostra è stata rapida ma veramente si tratta di un qualcosa che accade in una frazione di secondo. E se nel caso di una persona che sta affogando si vedono i suoi movimenti scomposti, si avverte il tentativo di chiedere aiuto, per una congestione invece, o uno svenimento, tutto accade in silenzio. Chi si sente male scivola verso il fondo ed è molto complicato notarlo immediatamente: per noi che vigiliamo è più difficile cogliere al volo quello che accade».

Ovvero, che mentre gli altri si godono il sole tra gli ombrelloni colorati e gli scivoli, c'è un bambino che sgrana gli occhi. E un piccolo cuore che rallenta il suo battito.

Luca Pelagatti

© Riproduzione riservata

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