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Lutto

Addio a Roberto Cavazzini, un signore d'altri tempi e un imprenditore molto stimato

Addio a Roberto Cavazzini, un signore d'altri tempi e un imprenditore molto stimato

di Mara Varoli

17 Settembre 2025, 03:01

Un uomo d'altri tempi, generoso nella vita e nel lavoro. Roberto Cavazzini, scomparso all'età di 87 anni, era una persona molto stimata: un imprenditore con un grande rispetto del prossimo e con un alto senso della famiglia e dell'amicizia, che aveva saputo coltivare con cura e dedizione.

Nato il primo gennaio 1938 a Parma, Roberto Cavazzini si era laureato in Economia e commercio e da subito aveva scelto di lavorare nell'azienda di famiglia, la Cavazzini srl, un'impresa molto conosciuta di distribuzione di acqua, vino, birra e bevande in generale. Un persona molto attiva, anche in politica: amico fraterno di Andrea Borri, Cavazzini aveva militato nella democrazia cristiana. E negli anni Settanta era stato anche consigliere comunale. Nel 1967 si era unito in matrimonio con l'inseparabile Rosalia Roncoroni. Una vita, la sua per il lavoro e la famiglia, per l'adorata figlia Laura e i nipoti Tommaso e Filippo, che erano il suo orgoglio. Oltre alla sua azienda, Cavazzini era stato vice presidente dell'allora Banca Monte, faceva parte della Fondazione Andrea Borri e aveva guidato il Rotary Parma Club. Da uomo curioso e attento, le sue passioni sconfinavano in più campi. Amava molto la montagna e sciare sulle piste di Madonna di Campiglio. Un uomo sempre pronto a partire per un lungo viaggio, proprio per conoscere e vivere il Nord e il Sud del mondo. Cultore della storia militare e della Seconda Guerra Mondiale, Cavazzini aveva scritto tanti articoli per la Gazzetta di Parma, che poi aveva raccolto in un libretto artigianale. Uno storico di episodi bellici che teneva anche conferenze ai conviviali del suo Rotary. E in occasione di uno di questi incontri, Lorenzo Sartorio aveva scritto: «Non ama definirsi uno storico, afferma candidamente di non avere neppure prestato il servizio militare però, l'imprenditore Roberto Cavazzini, ha tutte le qualità dello storico preparato e competente e le conoscenze di mezzi e veicoli militari della seconda guerra mondiale da far indivia ad un generale». Un vero corrispondente di guerra: in molti apprezzavano in lui la chiarezza del cronista che sapeva raccontare nei dettagli episodi di guerra, la vita militare e le battaglie. Una persona molto istruita, che sapeva tutto sui carri armati e sugli aerei.

Uno studioso, che continuava a documentarsi su vari temi, anche se il suo cuore era nella poesia: due le sue raccolte, «Una briciola di vita» e «Amore mio». Così il poeta e giornalista Emilio Zucchi nella sua recensione: «La parte principale della raccolta di Cavazzini è dunque quella tematicamente legata alla condizione della malattia vissuta con cristiana consapevolezza. Non mancano però liriche improntate ad altre esperienze e altri stati emotivi e psicologici. L'amicizia e l'amore, soprattutto... Purezza di sentimenti e fedeltà alle cose importanti della vita: ecco, dunque, il prezioso lascito di queste delicate e sincere pagine di Roberto Cavazzini».

Lorenzo Sartorio aveva scritto sempre sulla Gazzetta di Parma per «Una briciola di vita: pensieri, lettere, sentimenti, ricordi» (Silva editore): «L'autore, un parmigiano del sasso, uno stimato imprenditore, un'anima bella: Roberto Cavazzini. Ed il primo "capitolo", al quale l'autore tiene maggiormente, è che il ricavato del libro andrà alla deliziosa "Cèza dal Bambèn" di Barriera Farini dalla minuscola campanella i cui argentini rintocchi sono ormai fagocitati dal traffico dello Stradone ed avvertibili solo da chi ha un orecchio speciale per udire l' esile suono dell'ultima parmigianità». Versi quindi di grande solidarietà, a tratti anche «una preghiera», soprattutto pagine che diventano una lezione di vita e scritte da un animo gentile.

Molto legato alla sua Parma, Cavazzini era una persona socievole e accogliente: aveva tanti amici, a cominciare da quelli dei tempi della scuola e dell'università.

Negli ultimi anni aveva dovuto combattere contro il Parkinson e proprio a questa malattia aveva dedicato una poesia: «Oggi la mia seconda mano / mi ubbidisce solo parzialmente / ma ormai riesco a fare a meno / di quello che non ho / e penso che nella vita / ci sono cose più terribili».

Il coraggio certo non gli mancava. Non voleva essere un peso per gli altri e, nonostante la malattia, cercava di fare il più possibile una vita normale. Tutto questo grazie alla moglie Rosalia, con cui era veramente in simbiosi e che lo ha sempre curato e sostenuto: era riuscito a non farsi condizionare dal Parkinson.

«Ho perso un grande amico - dice commosso Ennio Paladini -. Eravamo uniti da oltre 50 anni. Amico e cliente, per la sua azienda e dai tempi in cui rappresentava importanti marchi. Grazie a lui sono entrato nel Rotary Parma Club ben 26 anni fa e sono stato con lui anche quando è stato presidente del Club e sempre presente nel consiglio. Eravamo anche amici di famiglia. Non si può dimenticare la sua saggezza, la sua intelligenza e la sua perspicacia nel capire le persone: il suo giudizio non sbagliava mai». Una persona forte: «Roberto Cavazzini ha affrontato la malattia con un coraggio da leone, grazie alla moglie che gli è sempre stata al fianco, giorno per giorno. E quando ha capito di essere malato, ha comprato un biliardo per invitare a casa gli amici. Una persona molto socievole e simpatica, che sapeva sempre accogliere le persone care. Oggi - chiude Paladini - ho perso davvero un grande amico, mi mancheranno molto i suoi pareri, i suoi giudizi sulle persone e la sua lungimiranza: sapeva anticipare i tempi».

Il giornalista Maurizio Chierici aggiunge: «Roberto Cavazzini era un grande amico, che ha accompagnato la nostra vita col sorriso. Una persona sempre positiva. E un imprenditore aperto all'umanità e molto cordiale».

Addio quindi a una persona molto sensibile, colta e innamorata della sua città. Conclude Lorenzo Sartorio: «Era una persona generosissima e soprattutto buona, amante della parmigianità, tant'è che la festa per l'80esimo anniversario della fondazione della Cavazzini srl, la sua azienda, la volle fare in piazza Ghiaia, il cuore di Parma. Una scelta non a caso perché Roberto si sentiva un pramzàn dal sas».

La scomparsa di Roberto Cavazzini lascia nel profondo dolore la moglie Rosalia e la figlia Laura con Paolo, Tommaso e Filippo. Il rosario si terrà nella chiesa del Sacro Cuore domani sera alle ore 19. Il funerale sarà celebrato venerdì 19 alle ore 11.30 nella stessa chiesa.

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