Lutto
«Oggi non riesco a venire in negozio»: lo diceva spesso in questi ultimi mesi, con la salute che andava e veniva, ma Andrea Viani nonostante i suoi 92 anni fino al Natale scorso era ancora dietro al bancone di via Turchi. E ora che è scomparso, la città perde un parmigiano vero, che ha dato il cuore per il suo Oltretorrente.
Nato in via Isola, quando ancora non si chiamava così, il 7 giugno 1933, Andrea Viani era «il droghiere» di Parma. Ogni giorno con la stessa divisa, il grembiule blu che nella stagione fredda lo riscaldava pure. Il suo mondo era la bottega, fra caramelle, cioccolate, detersivi introvabili e vini. Il lavoro era infatti il suo hobby, tant'é che sulla soglia degli ottanta si sentiva «troppo ragazzino per andare in pensione». Viani ci sapeva fare con la gente: una parola gentile per tutti. Tanti i clienti, dalla rezdora all'imprenditore. E lui, sempre col sorriso, anche nelle giornate storte: dietro a quel bancone conosceva i suoi prodotti dall'origine al confezionamento, senza dimenticare quelle ricette antiche che lui donava volentieri a cittadini e turisti. A cominciare dal budino fatto in casa al ripieno di castagne, fino al lievito per pane e dolci, quando ancora si faceva in casa.
Talento e competenza, Andrea Viani aveva iniziato il mestiere a 13 anni nella drogheria Pelosi di via Bixio. Quando poi agli inizi degli anni Sessanta, Pelosi aveva chiuso definitivamente le saracinesche, Viani aveva aperto un piccolo negozio in via Turchi nel 1964, per poi allargarsi a più vetrine nel 1995. Figlio di contadini che lavoravano la terra nel quartiere Molinetto, dove lui è sempre rimasto a vivere, nel gennaio del 1961 si era sposato con Milena Papotti, figlia di un negoziante di biciclette di via Bixio, purtroppo scomparsa nel 1997. Dal matrimonio, la gioia prima dei figli Mario e Marina e poi dei nipoti.
Andrea Viani se ne è andato, ma con la grande soddisfazione di sapere che la sua drogheria era in buone mani: in quelle del figlio Mario e dei nipoti Veronica, Pietro e Giovanni. Una bottega, in cui ogni scaffale e ogni vaso di vetro per mentine, pastiglie al miele per la tosse o girelle di liquirizia ricordano il suo amore per quella ormai storica drogheria, sempre piena di profumi ed etichette di «valore»: l'angolo di vini e champagne, l'angolo dei liquori nostrani, come il nocino e il bargnolino, lo spazio per le spezie, per le cioccolate a mattonella, per le mandorle sfuse e per quei saponi e detergenti di una volta fatti con la cenere, come la Lisciva. E ancora, biscotti di ogni tipo, dentro a quelle scatole buone da regalare. Ieri come oggi, una cura dei particolari che il cliente respira già a un primo ingresso. E questo grazie al «ragazzo» di bottega, che si è sempre fatto ben volere, anche dai suoi titolari quando vestiva i panni del garzone. D'altronde, il droghiere era quello che avrebbe voluto fare, già da adolescente quando lo aveva preferito al venditore di stoffe. Ha scritto l'amico Gianluca Dallatana: «Mi mancherà tanto. Era un punto di riferimento per chi entrava in negozio. Lo ricorderò sempre con la sua presenza costante, la matita tra le mani intenta a fare il conto dei clienti di turno e la sua pacata educazione. Sapeva sempre dire parole che divertivano. Aveva una dote che pochi hanno, si faceva volere bene senza cercare consenso». La scomparsa di Andrea Viani lascia nel dolore i figli Marina, Mario con Micaela, i nipoti Veronica con Simone e Viola, Lorenzo con Eleonora e Filippo, Pietro e Giovanni. I funerali domani alle ore 15.15 partendo dalla sala del Commiato Cof in viale Villetta per la chiesa di Santa Maria del Rosario.
Mara Varoli
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