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Serpagli: «Statali 308 e 523, le asfaltature dell'Anas non partono»

Serpagli: «Statali 308 e 523, le asfaltature dell'Anas non partono»

di Monica Rossi

08 Ottobre 2025, 03:01

La riqualificazione delle strade e delle infrastrutture del territorio parmense fa discutere: nel mirino, ancora una volta, le asfaltature che non partono nonostante Anas abbia in pancia svariati milioni di euro da gestire.

Tra le arterie che richiedono interventi ormai urgenti, stando ai sindaci della montagna, le strade statali 308 e 523.

Entrambe importantissime perché collegano la montagna a Parma ed entrambe in condizioni tutt’altro che ottimali. A sollevare la questione, il sindaco di Bedonia, che si è detto deluso della risposta ricevuta nei giorni scorsi da Anas dopo innumerevoli comunicazioni e appelli per un confronto tra le parti, soprattutto per avere risposte sugli interventi da tempo richiesti.

«Più volte ho chiesto un confronto con Anas per concordare i lavori da fare sulla 308 di Fondovalle Taro e la 523 del Colle Cento Croci. Sono le due strade conducono a Parma».

Prosegue Serpagli: «La lettera ricevuta lunedì scorso è surreale. Dopo mesi passati a chiedere il piano degli investimenti e una call in cui condividere gli interventi, Anas mi informa che sono stati “eseguiti 3 M/euro di pavimentazioni.” Dove? Quando? E sì che quella strada la faccio spesso, anche quattro volte al giorno, ma io di finitrici non ne ho visto. Dobbiamo forse pensare abbiano trovato un metodo innovativo per stendere un conglomerato fantasma? Sono veramente allibito da come veniamo trattati noi amministratori locali da una società dello Stato. In tutto questo, poi, i famosi 11 M/euro (quelli che il Mit avrebbe reintegrato per il territorio parmense, ndr) dove sono? Credo che la situazione sia ormai insostenibile».

Per il primo cittadino, quando Anas ha preso questi chilometri di strade dalla Provincia, ha pavimentato solo le gallerie e rifatto gli impianti di illuminazione delle stesse.

«Sull’infrastruttura invece nessun intervento – accusa -. Il più eclatante è il ponte di Valmozzola. Basti pensare che, quando ero consigliere in Provincia, se non avessi avuto l’intuizione di far passare il traffico sul ponte ferroviario e non avessi avuto la pazienza di farlo autorizzare, probabilmente ancora oggi ci sarebbe lo stop semaforico e transitabile su una sola corsia a senso unico alternato».

Serpagli, poi, punta il dito sulla depressione all’uscita dell’autostrada e quella da Ponte Scodellino. «Potrei citare altre dieci situazioni al limite per due strade ad alto scorrimento come queste, senza dimenticare che ormai le “pelate” e le “ragnatele” sul manto superano i chilometri pavimentati. Inoltre, è completamente assente la pulizia delle scarpate e delle cunette. Non mi resta che fare un appello pubblico per capire se da parte di Anas c’è la disponibilità a un confronto o se subiremo decisioni dettate da altre necessità».

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