Un ritratto di Giuseppe Greci per il regista Sorrentino (che ringrazia - Video)

«Beppe, che ti devo dì? È bellissimo, me lo appendo all’ingresso di casa. Sei un genio, è stupendo».

Sono le parole con cui il regista premio Oscar Paolo Sorrentino, in un video messaggio, ha ringraziato Giuseppe Greci, artista nocetano e disegnatore allo studio Bontempi Architettura, per avergli donato il suo ritratto. La consegna è avvenuta nei giorni scorsi al ristorante «Ai due platani» di Parma da parte di Corrado Granelli, specialista in tortelli d’erbetta e cognato di Greci, grazie all’intercessione di Giancarlo Tavani, titolare della trattoria.

L’opera è stata eseguita con matita e acquerelli e può essere definita sia un ritratto, per la plasticità del volto, la vitalità dello sguardo e l’impressionante capacità di rendere realistici i dettagli, che una caricatura, vista l’esasperazione di alcuni particolari come il tizzone del sigaro, la voluta sproporzione tra corpo e volto, il piatto fumante di tortelli d’erbetta.

I presenti confermano che Sorrentino si sia rigirato tra le mani il ritratto più volte durante la cena, elogiando le doti artistiche di Greci le cui reazioni sono state esposte anche alla Biennale di Venezia e al Royal Intitute di Londra. E dopo la consegna dell’opera al regista de «La grande bellezza», in paese cresce ulteriormente l’attesa per la mostra «Ritratti nocetani» che sarà inaugurata sabato 8 novembre alle 17 nella sala Milli del Castello della musica. L’esposizione, che rimarrà aperta dall’8 al 16 novembre, è stata allestita con il sostegno della Pro loco di Noceto, in particolare grazie all’interessamento di Sergio Torri, e dell’Amministrazione comunale. Alle pareti della sala, oltre 80 ritratti in cui amici di Greci, conoscenti e nocetani illustri potranno “specchiarsi” e ammirare, nel corso di un evento che già si preannuncia imperdibile, tutto il talento di «Beppe», Premio San Martino 2016. Sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il catalogo, edito da «Massimo Soncini Editore», con le creazioni di Greci: non solo una raccolta di volti, ma un piccolo scrigno di memoria collettiva, identitaria, utile a comprendere meglio, negli anni a venire, chi si è stati e quanto di quei nocetani continui a vivere in ogni smorfia, ruga o sorriso impresso su carta.

Pietro Furlotti