Appennino
Bardi Una giornata che passerà alla storia. Attorno al monumento dei caduti della Resistenza, sul passo Santa Donna, sono arrivate ieri oltre 500 persone - tra cui gli amministratori di Borgotaro, Bedonia, Compiano e Bardi - invitate dal comitato spontaneo “No eolico Parma A e Parma B”.
Dal primo mattino volontarie e volontari hanno allestito il banchetto della raccolta delle osservazioni e delle firme contro il progetto presentato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica dalla Duferco sviluppo spa. Sono state raccolte più di 150 osservazioni, 1.450 euro al buffet, 1.180 euro d’incasso del birrificio Turris di Brunelli, devoluto all’aps Val Lecca per le spese dei tecnici e dei legali. È stata una giornata di sole che ha visto due comitive di 100 persone camminare su sentieri diversi e convergere sul passo dove si sono riunite a chi è arrivato in auto da tutta la provincia. Ciclisti, membri del Cai e del Wwf, trattoristi, cavalli e cavalieri, famiglie con bambini, guide ambientali escursionistiche, canoisti. Per Marco Cacchioli, dello staff insieme a Stefania Antonelli, «questa è una lotta di comunità. Una questione di sopravvivenza per gli agricoltori e per chi fa legna. La transizione ecologica sì, ma senza distruzione». Il comitato esprime orgoglio ed entusiasmo: «Siamo tutti uniti senza distinzioni per salvare le nostre valli».
Poi è intervenuto chi si sta occupando degli aspetti tecnici, come Daniele Uboldi, coordinatore del Circolo Legambiente alta Val Taro e presidente della Cer Appennino ovest. «Questa è una pietra miliare di un nuovo inizio. Dopo storie di campanile, trovare una grande unanimità ci può permettere una grande svolta per il nostro futuro. Comunque vada - ma andrà bene perché ci crediamo - ricordiamoci che c’è anche un domani».
Emanuele Mazzadi ha la pelle d’oca per l’emozione. «Siamo partiti da Caboara, abbiamo percorso il crinale tra il passo Colla e il Santa Donna che è il più impattato, immaginatevi tutta questa parte spianata. Sarebbe spazzato via tutto quello che stiamo costruendo come economia sostenibile. Ricordatevi che Parma A e Parma B sono un progetto unico».
La parola anche ai sindaci. Marco Moglia, fermamente contrario al progetto per metodo e merito, ha detto: «La memoria dei partigiani ci insegna a essere protagonisti. Ringrazio il comitato, i tecnici e ogni cittadino che dà il senso della comunità. Chiederemo la modifica del decreto legislativo 190 del 2024 che ha semplificato le procedure per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili». «È un progetto fuori scala e per di più non c’è vento - ha sottolineato Gianpaolo Serpagli -. Abbiamo vinto dei bandi per la sentieristica, le amministrazioni vanno in questo senso». «Mai come oggi siamo uniti. Diciamo no sui contenuti e sul fatto di non essere stati coinvolti» ha ribadito Francesco Mariani. Per Alessia Costa «vivere in montagna è una scelta di resistenza e resilienza. Invito tutti a mettere in gioco le proprie competenze».
Il consigliere Fabio Belloni ha espresso la vicinanza del Comune di Albareto. Il consigliere regionale Matteo Daffadà, dall’estero, ha inviato il suo sostegno. Don Angelo Busi ha portato la voce della Comunità pastorale Borgo Val di Taro, di cui è moderatore. «Non vogliamo solo difendere i nostri diritti, vogliamo affermare che c’è un altro modo di vivere, nel rispetto e nella passione per la bellezza».
Laura Caffagnini
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