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INDAGINI

La molotov nella pasticceria di San Lazzaro, si analizzano i video cercando tracce degli attentatori

La molotov nella pasticceria di San Lazzaro, si analizzano i video cercando tracce degli attentatori

di Luca Pelagatti

30 Ottobre 2025, 03:01

Nel video si vede chiaramente l'orario: mezzanotte e trentatre. E altrettanto chiaramente si scorgono l'esplosione, i frammenti di vetro che volano, le schegge sparate in giro. Manca solo l'audio: ma deve essere stato un botto fortissimo.

Un boato provocato da una bomba incendiaria scagliata nel piccolo bagno della pasticceria «L'atelier del dolce» di via XXIV Maggio dove ora ovunque si vedono gli inequivocabili segni di quello scoppio. Il titolare si guarda intorno e scuote la testa: «Alla fine devo dire è andata anche bene. Poteva essere davvero essere un disastro». Un disastro non casuale ma provocato da qualcuno: e ora per dare un nome e un volto ai responsabili stanno lavorando freneticamente gli uomini della questura.

Quello che è certo è che, appunto poco dopo la mezzanotte, due persone – il numero lo rivelano le impronte trovate sul retro – hanno raggiunto la parte posteriore del laboratorio di pasticceria e hanno rotto la finestrella del bagno. Poi hanno scagliato all'interno quella bomba rudimentale che è scoppiata nel vano del bagno. E lo spostamento d'aria è stato violentissimo.

«Io sono arrivato intorno alle 2 e 30 e trovato tutto pieno di fumo con un fortissimo odore di benzina – racconta il titolare Stefano Gentilini che mostra la porta che separa il bagno da un disimpegno. - Per fortuna ha bloccato la fiammata impedendo che raggiungesse gli incarti ammassati sugli scaffali. Se quelli avessero preso fuoco l'incendio avrebbe potuto avvolgere l'intero edificio».

Un rischio che nessuno sottovaluta come dimostra il fatto che subito in via XXIV Maggio sono arrivati i poliziotti delle Volanti, della Mobile oltre ai tecnici della Scientifica che hanno raccolto gli indizi utile per le indagini. «Dal retro si vedono le impronte dei responsabili che fuggono verso il vicino distributore. E so che sono stati acquisiti anche i video di quell'impianto».

La speranza è ovviamente che i sensori abbiano ripreso i responsabili permettendo anche di identificarli: anche se resta la grande incognita del movente di questo attentato. «Io sono profondamente sconcertato: in 27 anni di lavoro non ho mai avuto problemi con nessuno. Ho la coscienza del tutto tranquilla e spero proprio che arrivino presto a scoprire chi sono quei due». Al momento, però, nessuna ipotesi sembra essere prevalente e gli investigatori preferiscono lavorare in silenzio raccogliendo ogni indizio utile.

Ma qualcuno suggerisce che gli attentatori potrebbero essere caduti in un errore: e avere appiccato il fuoco alla finestra sbagliata. A fianco, infatti, si trova una apertura analoga che però conduce ad un altro locale che di recente ha cambiato gestione. E qualcuno potrebbe aver voluto fare un brutto scherzo.

Solo ipotesi, supposizioni, è chiaro: mentre il titolare del laboratorio di pasticceria guarda i sacchi di dolci già pronti e ora ammassati nell'immondizia («Erano impregnati di fumo, abbiamo dovuto buttare tutto») e si prepara ad affrontare gli interventi per il ripristino dei danni nel laboratorio: «I vetri sono saltati e andranno sostititi e sarà necessario procedere ad una completa imbiancatura delle pareti. Adesso abbiamo dato una prima ripulita ma penso di dover mettere in conto almeno una settimana di interruzione del lavoro», spiega Gentilini.

Intanto sul monitor, scorre a velocità ridotta il filmato ripreso dalle telecamere notturne dove si legge, chiaramente impressa l'ora. Anche se, è naturale, l'occhio corre a inseguire le schegge e il fumo. A rivivere quello schianto. Di solito qui si preparano pasticcini e torte. Da mezzanotte e trentatrè dell'altra notte tanta dolcezza sembra essere scomparsa.

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